LES YEUX SANS VISAGE (OCCHI SENZA VOLTO) del 1960 di Georges Franju


Quasi 60 anni e non sentirli, per questo capolavoro del cinema in bianco & nero destinato ad influenzare innumerevoli pellicole cinema horror estremo a venire. Da Cronenberg a Carpenter, da Almodovar a Shinya Tsukamoto, il numero di registi che riconoscono nella pellicola di Georges Franju uno spartiacque fondamentale del cinema, e body horror in particolare, è alquanto nutrito. Nato da una coproduzione italo francese e tratto dall’omonimo romanzo di Jean Redon, questa storia narrata in stile noir, anticipa di almeno un decennio tutto quel cinema dei registi sopra citati, capace di fondere la trasformazione del corpo e la contaminazione della sua carne con aspetti psicologici spesso devastanti. 
Christine Genessier è una giovane ragazza rimasta sfigurata a seguito di un incidente in auto. Suo padre, noto chirurgo parigino, si sente responsabile e ossessionato dall’idea di rimediare a questo incidente a tutti i costi. Si dedica così ad esperimenti segreti intesi ad accertare se vi sia la possibilità di trapiantare sul volto sfigurato di Christine la pelle del viso di una persona sana. Il dott. Genessier è assistito nel suo lavoro da una donna che ha l’incarico di adescare le ragazze che dovranno servire a questi crudeli esperimenti. Una di queste ragazze muore e il dottore, per sviare i sospetti, induce la sua assistente a gettare il cadavere nel fiume. Una volta ripescato il cadavere della ragazza, Genessier afferma trattarsi di sua figlia. Le operazioni di plastica facciale non conseguono però gli effetti che il dottore se ne riprometteva. Christine, costretta a starsene chiusa in casa e alquanto demoralizzata, non resiste alla tentazione di far sentire, per mezzo del telefono, la sua voce al suo ex fidanzato….<br>Pellicola aspramente criticata all’epoca, in quanto considerata troppo violenta ed estrema per il pubblico (la scena dell’operazione facciale, nonostante siano passati ormai 6 decenni, rimane ancora oggi un must) delle prime visioni cinematografiche nel lontano 1960. LES YEUX SANS VISAGE può vantare, oltre ad effetti speciali innovativi per l’epoca, una serie di attori di prim’ordine, dove spicca l’italiana Alida Valli, ottima nell’interpretare una donna devota al suo padrone chirurgo e cinica senza pietà. Non meno efficace, per incutere inquietudine allo spettatore, la maschera asettica che copre il volto della sfigurata Christine, capace di trasmettere tutto il malessere interiore che attanaglia cuore ed anima della povera ragazza sfigurata, costretta suo malgrado ad un conflitto interiore logorante, quasi quanto quello estetico, destinato a sfociare nel finale liberatorio. Un noir estremo e psicologico dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena destinati a rimanere scolpiti a lungo nella mente dello spettatore, oggi come allora. Fondamentale! VALUTAZIONE 10/10

H.E.