LIBERTE’ (2019) di Albert Serra

Dopo i deliri paranoici, deliranti e nervosi del Re Sole in ‘La mort de Louis XIV’ e ‘Roi Soleil’, il catalano Albert Serra presenta una storia morbosa, erotica e dissoluta, ambientata in una sola nottata e avvolta da una foresta oscura, tenebrosa e assai pericolosa. Quest’ultima sarà il luogo ideale per dare sfogo al libertinismo sessuale di un gruppo di decadenti uomini perlopiù impotenti ma intenzionati a far valere i loro ultimi barlumi di potere su novizi e donne voluttuose costrette a subire spesso atroci torture, senza escludere orge e violenze con e contro i ‘traditori’ dei loro nebulosi complotti.1774, pochi anni prima della rivoluzione francese, tra Potsdam e Berlino. Madame di Dumeval, il Duca di Tesis e il Duca di Wand, libertini espulsi dalla corte puritana di Luigi XVI, cercano il sostegno del leggendario Duca di Walchen, seduttore tedesco e libero pensatore, merce rara in un paese dove regna l’ipocrisia e la falsa virtù. La loro missione: esportare in Germania il libertinismo, una filosofia illuminista fondata sul rifiuto della moralità e dell’autorità ma anche, e soprattutto, di trovare un luogo sicuro per perseguire i loro teoria nata per giustificare le perversioni sessuali e l’immoralità. Libertà sessuale prima della fine del mondo, incuranti di quella rivoluzione francese che li spazzerà via da li a breve. Senza un vero e proprio protagonista, sono presentati un folto gruppo di personaggi che spaziano da belle ragazze in carne a donne assetate di sesso, da viscidi torturatori a freaks (uno armato di moncherino pronto a colpire), da incalliti voyeur a pasticcioni sodomizzatori. Tra piogge dorate, culi frustrati e rami spezzati trasformati in sex toys, questi uomini e donne passeranno una nottata che poco assomiglia al piacere ma appare più come un grido disperato e silenzioso tendente al tragico. Orge confuse e momenti intimi semi nascoste nelle decadenti carrozze abbandonate come fosse un’apocalisse in mezzo alla foresta, mentre le fantasie tanto desiderate nei palazzi puritano del Re Sole faticano a prendere corpo, causando spesso umiliazioni di impotenza e scarsa eccitazione. Albert Serra, con echi di ‘Salò o le 120 giornate di Sodoma’ di Pier Paolo Pasolini e perfino del grottesco film d’animazione estrema ‘Marquis’ di Henri Xhonneux (perfino la zoofilia aleggia nell’aria per un secondo), presenta una storia che appare quasi priva di sceneggiatura e perlopiù abbandonata all’improvvisazione (molti non sono attori professionisti, forse rapiti al porno o alla strada), dove la libertà sessuale sembra dare vita più a desideri insoddisfatti che necessari. Due ore abbondanti di sesso, sadomasochismo, orge e torture spesso immerse in un buio perverso che trasforma lo spettatore stesso in un voyeur nervoso quasi quanto i decadenti nobili costretti ad un ultimo e pallido barlume di potere. Un film, recitato in francese, tedesco e italiano, che racconta una nottata estrema lontana nel tempo ma incredibilmente proiettata al prossimo futuro ….. rigorosamente apocalittico! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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