LIES (거짓말) del 1999 di Jang Sun-woo

“Non mi interessa cosa pensa la gente …. è così che ottieni rispetto”
Tratto da un romanzo coreano di Jang Jung-il, classificato all’epoca come osceno e pornografico, questo film scende prepotente nelle oscurità più stimolanti e perverse del BDSM, quello senza limiti di piacere, nelle segrete stanze di motel e lontane da occhi indiscreti, dell’amore e della passione estrema destinata a diventare una debole ancora di salvezza.
Uno scultore coreano quarantenne, J, spostato con una moglie a Parigi, e una liceale, Y, ancora vergine, dopo essersi conosciuti grazie a una chat telefonica, fanno sesso estremo e BDSM chiusi in una stanza di un motel. I due si imbarcano in un’odissea sessuale che visita i regni dell’ossessione e del sadomasochismo, fino a quando i ruoli di padrone e schiava sono destinati presto ad invertirsi …….
LIES è un film che valica senza mai scendere nella volgarità e banalità i confini del porno, prediligendo una lenta ma inesorabile analisi psicologica dei due amanti, in particolare di Y, attraverso un percorso di dolore e passione, dove uno è legato indissolubilmente all’altro. Se Y è spinta da un desiderio macabro almeno all’inizio ovvero perdere la verginità non attraverso uno stupro come le sue due sorelle morte poi per suicidio, J finirà per scaturire quella perversa passione interiore liberata finora solo attraverso le sue opere. Liberate le catene ed i vincoli imposti dalla società perbenista che li circonda (le ‘bugie’ citate nel titolo), i due finiranno per aumentare sempre più il livello di dolore sui propri copri, scandito da capitoli e da strumenti di piacere (in particolare dediti allo ‘spanking’) sempre più estremi, dolorosi e gratificanti.
Unica pecca della pellicola una parte centrale eccessivamente monotematica, ripagata nel finale da alcuni colpi di scena afferenti la famiglia di Y, costretta, suo malgrado e fatica, a soddisfare i desideri estremi e sofferenti del suo partner.
Un film coreano, forte di una regia minimale ma incredibilmente incisiva, sulla libertà sessuale (estrema) a 360°, spesso figlia delle proprie esperienze, paure e debolezze inconsce. Che perla! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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