MAGIC (1978) di Richard Attenborough

MAGIC, basato sull’omonimo romanzo di William Goldman, rappresenta in sintesi la versione ed evoluzione estrema del leggendario IL GRAN GABBO di James Cruze & Erich von Stroheim. Forte di un’interpretazione nervosa, viscerale e coinvolgente di un Anthony Hopkins, all’epoca ancora poco noto al grande pubblico, questo thriller abbraccia generi e stili cinematografici diversi ma assi complementari tra loro. Horror, psicologico, slasher, romance, grottesco e drama finiranno per fondersi tra loro come le due anime tormentate del protagonista in costante lotta tra di loro.
Corky è un giovane prestigiatore, assistente per anni di un famoso mago, che si guadagna da vivere esibendosi in piccoli club. Purtroppo le sue misere esibizioni, perlopiù con le carte da gioco, sfortunatamente non riescono mai a fare breccia sul pubblico, finendo così per essere deriso e rimediare figuracce a ripetizione. La svolta arriva quando Corky utilizza, come ventriloquo, una marionetta battezzata Fats. Grazie a quaesto nuovo numero finirà per avere finalmente successo nel pubblico. Attirata l’attenzione di un noto manager, la strada per il successo sembra inarrestabile. Quando però vi è l’opportunità di far parte di uno spettacolo televisivo, qualcosa si inceppa. in quanto il network richiede una visita (come da prassi) a Corky per valutarne l’efficienza mentale. Questo costringerà Corky a rifugiarsi in un luogo della sua infanzia con la sua vecchia fiamma, la quale non sospetta quanto Fats sia dominante nella mente del suo ‘padrone’ ventriloquo …..
Come per il sopra citato IL GRAN GABBO, anche in questo la figura del pupazzo Fats (una copia estetica del suo ‘padrone’) finirà per intrecciarsi sempre più con quella di Corky, scivolando sempre più in un vortice di paranoia, follia ed inevitabilmente di violenza. Una lotta mentale e di personalità controversa, amplificata ancora di più da sinistri desideri irrefrenabili di poter usufruire da parte di Corky della magia, abilità instillata nella sua mente dal suo mentore mago.
La ricerca ossessiva da parte di Corky della sua vecchia fiamma (una splendida Ann-Margret), l’unica luce nella sua mente oramai fuori controllo, finirà per diventare anche l’unico debole filo, sempre più sottile, attaccato con la realtà. Momento cruciale della storia, che da li in poi si trasformerà in un horror puro, quando il manager (interpretato magnificamente da Burgess Meredith) metterà alla prova Corky, provando a a farlo stare 5 minuti senza il suo pupazzo alter ego.
MAGIC rimane ancora oggi un thriller psicologico sul tema del doppio di ottima fattura, capace di analizzare, attraverso lo stratagemma ventriloquo-pupazzo, quanto sia pericolosa e deleteria una mente umana, quando perde la bussola e trova uno sfogo feroce per liberare la propria anima estrema vittima di se stessa. Notevole! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

Links: FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER