MAYHEM (2017) di Joe Lynch

La possibilità di sbloccare tutti i freni inibitori dell’essere umano, rabbia annessa, ha sempre trovato terreno fertile nel cinema sci fi e horror, in particolare in quello afferente virus, zombie e infetti di varia natura estrema. Joe Lynch, dieci anni dopo il suo debutto cinematografico con WRONG TURN 2, ci presenta una storia frenetica, pop e ritmata stile videoclip anni ’90, dove gore, splatter (perlopiù in CGI), torture e violenza senza limiti, finiranno per fare da cornice ad una storia che profuma di satira anarchica e grottesca sulla scalata al potere economico ad ogni costo e … con ogni mezzoIn un prossimo futuro fa la sua comparsa un nuovo virus, denominato ID7. Quando si è infettati dall’ID7 si finisce per liberare la propria parte animalesca, la quale non esita ad uccidere per sfogare la propria rabbia. Tra i tanti casi apparsi nel mondo, una ha finito, grazie all’intuito di un giovane rampante legale, Derek, per divenire un precedente legale, in quanto un uomo infetto, pur avendo commesso un brutale pluriomicidio, è stato assolto dopo aver assodato l’infezione da ID7. Quando Derek sembra sul punto di fare un ulteriore salto nella scalata per cui lavora, due eventi finiranno per determinare il caos. Una collega cerca di incastrarlo per una pratica finita male e secondo …. nel grattacielo dove lavora fa la sua comparsa l’ID7, costringendo così l’autorità a mettere in quarantena l’interno edificio. Forte del precedente giudiziario sopra citato, spalleggiato da una ragazza vittima anche lei di ingiustizie, Derek cercherà di scalare con la forza fino ai piani alti, con l’obiettivo di vendicarsi dei torti subiti. Tutto questo mentre negli uffici della società caos e sangue sembrano non avere fine …….Se in A CLOCWORK ORANGE si cercava di reprimere la rabbia, in questo film si farà di tutto per liberarla e lasciarla fluire liberamente lungo uffici e corridoi dei questa società basata sull’inganno e l’abuso sui più deboli, destinati questa volta a riprendersi una feroce rivincita su chi muove i fili dall’alto. Una rivincita sociale non priva di ironia e intrattenimento puro, dove anche quando la violenza si farà più becera, non si rinuncerà a farlo con il sorriso e sempre con un azione ed un dinamismo anti noia, molto similare a quella visionata in precedenza in THE BELCO EXPERIMENT. Ad impreziosire il tutto l’ottima prova del protagonista, interpretato da Steven Yeun (THE BURNING, THE WALKING DEAD) e soprattutto dell magnetica Samara Weaving, sempre più icona del cinema horror e sci fi contemporaneo. Se da una parte intrattiene a meraviglia, a tratti eccede troppo su rallenti non necessari e azioni ripetitive, oltre all’eccessivo uso di CGI già citato in precedenza. Per quanto concerne la caccia la boss, vendette personali (covate in ufficio per anni), torture brillanti e azioni bizzarre, MAYHEM (caos appunto) compie il proprio dovere, evitando però di presentare quel guizzo o colpo di scena grazie al quale il film sarebbe rimasto di rimanere negli annali del cinema horror/sci fi. Una visione estrema … assai godibile!! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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