MEN BEHIND THE SUN ( 黑太陽731) del 1988 di Mou Tun-fei

La seconda guerra mondiale, cuore nero del secolo scorso, ha messo in evidenza le peggiori atrocità possibili da parte dell’uomo nei confronti dei suoi simili. Dai Gulag comunisti ai campi di concentramento nazisti fino alle due bombe atomiche americane, senza dimenticare i milioni di morti tra civili e militari di tutte le nazioni coinvolte, gli abomini del conflitto mondiale più lacerante della storia hanno finito per evidenziare fin dove poteva spingersi la malvagità umana per imporre il proprio potere. Per quanto concerne il vasto fronte asiatico, con la guerra cino-giapponese iniziata a metà degli anni ’30, una delle storie più tristemente e macabre note è quella afferente la famigerata Unità 731. Un dipartimento dell’esercito imperiale nipponico che vide la luce tra il 1936 ed il 1946, e luogo nel campo militare Ping Fang, sito a nord della città Harbin in Manciuria, all’epoca sotto la dominazione giapponese. Hong Kong, fulcro vulcanico dal punto di vista cinematografico e soprattutto estremo degli anni ’80, con i celebri film catalogato CAT III, con il regista Mou Tun-fei, presenta, attraverso un film che mescola stile documentaristico e una macabra ironia beffarda, gli orrori e nefandezze operate dall’esercito nipponico ai danni delle cavie cinesi in questo laboratorio specializzato in esperimenti terrificanti. Metà anni ’30, Manciuria. Un gruppo di ragazzini viene addestrato in condizioni terribili e al limite della sopravvivenza. Il loro scopo sarà diventare il braccio armato e finale degli esperimenti di un laboratorio segreto dell’esercito giapponese, capeggiato dal generale Shiro Ishii e dalla sua UNITA’ 731, dove i prigionieri cinesi e sovietici diventeranno le cavie per provare nuovi limiti umani e sperimentare nuove armi batteriologiche e chimiche, e che terminerà il suo percorso infame nel 1945 cancellandone tutte le prove fisiche a guerra oramai conclusa …… Primo di una lunga serie (sono 4 in tutto) di film dedicati a questo e altre nefandezze dell’esercito giapponese (come il massacro di Nanchino del 4° film) di pseudo sequel, questo film alterna pura propaganda anti nipponica, quasi una rivalsa da parte del cinema cinese nei confronti degli ex conquistatori, mostrando personaggi meschini e stupidi nelle fila dell’esercito del Sol Levante, a frangenti di violenza gratuita tra i più estremi dell’epoca. Se alcuni effetti speciali appaiono alquanto pacchiani al limite del trash, altri, come un gatto lanciato e sbranato da un’orda affamata di ratti o la dissezione di un vero bambino defunto, hanno finito per alimentare critiche ma anche una sinistra ammirazione da parte dei cultori di pellicole estreme e al limite. Tra amputazioni selvagge, braccia congelate, geyser di sangue e torture becere, il film appare come una vera e propria sarabanda di orrori estremi tesi a enfatizzare il più possibile, con il classico stile di Hong Kong, gli orrori di un laboratorio destinato agli esprimenti su persone disumanizzate e finito per molti anni nel dimenticatoio. La recitazione, spesso simile alle commedie di serie Z italiane degli anni ’70, alla fine rischia di inficiare quanto di estremo viene presentato. Per fortuna saranno proprio queste torture efferate e i diversi abomini sopracitati a prendere il sopravvento sulla nostra memoria a fine visione. Nel 2008 anche il regista russo Andrey Iskanov metterà in luce, con uno stile e un approccio completamente differente, gli orribili esperimenti di questa famigerata unità 731. Tra le due questa di Mou Tun-fei gode sicuramente di più estimatori, complice una narrazione più anarchica e selvaggia. In conclusione MEN BEHIND THE SUN, pur essendo lontana dalla perfezione, è sicuramente una pellicola estrema da visione obbligatoria! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

Links: FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER