MEN (2022) di Alex Garland

Annunciato come l’ennesimo film horror in grado far scappare dal terrore le persone dal cinema, MEN, dell’inglese Alex Garland, è un folk horror, con venature drammatiche e grottesche, interessante ma ahimè lontano anni luce dalla potenza visiva travolgente di MIDSOMMAR che dalla forza narrativa e ricca di metafore amare del recente LAMB.
Harper, all’indomani di una tragedia personale, si ritira da sola nella bellissima campagna inglese, sperando di aver trovato in una vecchia casa di campagna, il posto perfetto dove rifugiarsi e risollevarsi. Sembra però che qualcuno o qualcosa dai boschi circostanti la stia perseguitando. Quello che inizia come un terrore psicologico umano diventa un incubo complesso e articolato, che trova terreno fertile nei suoi tragici ricordi per dare vita a qualcosa di oscuro e terrificante ….
Confezionato in maniera impeccabile dal punto di vista estetico, come le opere precedenti di Garland, MEN è una film che predilige partire in maniera lenta e compassata, alimentando lentamente ma costantemente una tensione che ben presto prenderà vita, nella mente di Harper, e forma, nella ‘moltitudine’ di uomini che la circondano, scivolando nella seconda parte in un horror puro, capace di spaziare dal folk al body horror più estremo e sconvolgente. Misoginia e mascolinità esasperante si intrecceranno a sensi di colpa che pesano come macigni, resi ancora più dolorosi e devastanti attraverso un percorso quasi sci fi che coinvolgerà quel gruppo simile ma mai uguali di personaggi maschili interpretati, in alcuni casi grazie alla CGI, dal medesimo personaggio e attore (Rory Kinnear), perfettamente calato nel ruolo di villain atipico e imprevedibile. Con echi estremi che richiamano non poco Takashi Miike (GOZU), David Lynch (TWIN PEAKS e INLAND EMPIRE) e John Carpenter (THE THING), MEN ha le carte in regola per intrattenere e incuriosire lo spettatore fino alla fine. Quest’ultima però, nonostante la sorprendente moltitudine corporea, fatica a lasciare il segno e soddisfare il palato, sempre più esigente, degli avvezzi all’horror psicologico più estremo alla ricerca di maggiore originalità. Manca purtroppo una chiusura del cerchio degna di quanto visionato in precedenza, lasciando troppo allo spettatore il compito di dare forma e sostanza ad un thriller piacevole per la componente horror ed allo stesso tempo confuso per quella drammatica e psicologica.
Grazie anche alle ottime performance dei due protagonisti, ad una convincente colonna sonora ed agli effetti speciali (anche se quasi sempre digitali) convincenti, MEN è un film che merita senza dubbio una visione, anche se faticherà a lasciare un segno indelebile nella storia del cinema più estremo. VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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