MURDER COLLECTION V.1 (2009) di Fred Vogel

‘I ask you all …. Why are you watching? Are you trying to find reality? Do you feel the need to be shocked? To witness something that human eyes shouldn’t see? Murder is reality!’
Fred Vogel, celebre nel panorama estremo per la trilogia AUGUST UNDERGROUND (terminata nel 2007), un mix povero di mezzi ma ricco di brutalità, prova ad alzare (nel 2009) l’asticella della qualità con un progetto lodevole nelle intenzioni ma riuscito solo parzialmente: MURDER COLLECTION. primo capitolo (ad oggi ancora unico) presentato come un (falso) documentario, con capitoli stile shockumenary di ultima generazione. Spunto iniziale una storia inventata su una serie creata agli albori del WWW. Siamo nel 1994 e la serie web denominata MURDER, apparsa e scomparsa dopo soli 4 mesi, trasmetteva scene reali della quotidianità più estrema, afferente omicidi, torture e abomini di vario genere. il suo creatore, tale Balan, non è mai stato catturato ma dopo anni riappare all’improvviso inondando l’etere del cyberspazio con nuove agghiaccianti visioni che spaziano dalla pedofilia allo snuff movie, dal bullismo alla violenza domestica. Se alcuni lasciano l’amaro in bocca per l’evidente fake, altri colpiscono duro, in particolare quelli con effetti speciali degni dei migliori shockumentary, ingannando probabilmente chi è poco avvezzo ai doc shock della morte. Tra le varie sequenze le migliori sono:
– un’autopsia con tanto di cranio asportato
– una rapina ad un locale da parte di uomini armati ed incappucciati
– un pedofilo viene massacrato dalle sue due giovani vittime
– bullismo estremo
– dei rapitori seviziano e torturano la figlia di un senatore
– un uomo massacra la moglie sorpresa a tradirlo
Il doc termina con un ultimo monologo del suo autore Balan (Fred Vogel) sui mass media, sulla morte e sulle sue sensazioni dopo aver visionato questi video, chiedendo anche allo spettatore come ci si sente a fine visione!
Un’opera sperimentale che, nonostante i diversi limiti palesati, risulta tutt’altro che banale, rimanendo in linea con le opere più estreme di Fred Vogel. VALUTAZIONE 2,5/5

H.E.

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