MURDER IN ITALY (IGNOTO 1: Yara, DNA di un’indagine) del 2017 di Hugo Berkeley


Nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, la tredicenne Yara Gambirasio scompare senza lasciare traccia. Dopo una massiccia ricerca senza sosta da parte delle forze dell’ordine e di centinaia di volontari, il suo cadavere viene ritrovato casualmente in un campo abbandonato vicino alla zona industriale di Chignolo D’Isola, paese bergamasco non lontano dal luogo (una palestra di Brembate) dove era stata vista Yara per l’ultima volta. Sin da subito è evidente che si tratta di omicidio. Sulle tracce dell’assassino troviamo a capo della task force della procura il PM Letizia Ruggeri, la quale sin da subito dedica anima e corpo per trovare l’assassino di Yara. L’unica traccia che permetterà a lei di non brancolare nel buio, sarà il DNA dell’assassino, un uomo chiamato sin da subito IGNOTO 1. Inizierà così una lunga ed estenuante caccia al proprietario di quel DNA, che durerà più di tre anni e che porterà Letizia ed il suo team di esperti a creare un database di DNA del luogo (Brembate e paesi limitrofi) di oltre 20000 individui schedati, prima di arrivare ad identificare, attraverso un tortuoso viaggio nel passato dei genitori biologici di IGNOTO 1……
Una delle indagini più complesse, imponenti e sorprendenti dell’Italia degli ultimi dieci anni, narrata, seguita ed analizzata meticolosamente da parte del regista americano Hugo Berkeley. 
Poliziotti, avvocati, carabinieri, genetisti, biologi e parenti delle persone coinvolte di questa vicenda, che finirà per avere nel pubblico ministero Letizia Ruggeri la protagonista principale di questo documentario. Un’opera che seguirà passo dopo passo questa vicenda ancora oggi costellata da misteri insoluti e destinata a diventare uno dei fatti di cronaca nera italiani mediaticamente più noti. Il DNA di IGNOTO 1, come sappiamo sicuramente, sarà quello afferente Massimo Bossetti, muratore quarantenne padre di famiglia di Mapello (paese non lontano da Brembate di Sopra), il quale risulterà figlio illegittimo di Giuseppe Benedetto Guerinoni, autista, padre di tre figli, morto molti anni prima. Proprio per questo motivo (i dettagli della ricerca scientifica saranno delucidati in maniera certosina e chiara nel corso del documentario) la ricerca di IGNOTO 1 risulterà lunga nel tempo e per nulla semplice. 
Tecnicamente il documentario appare quanto mai dettagliato (tra ricostruzioni scientifiche e le numerose interviste agli esperti interessati nella vicenda) per quanto concerne l’accusa. Al contrario sembra poco esaustivo e complementare per quanto concerne la voce della difesa di Bossetti e dei suoi avvocati, lasciata giustamente per ultima ma ridotta ad un minutaggio non particolarmente corposo (l’unica ‘prova’ è quella del tanto ricercato DNA, contestata con fermezza dalla difesa). Emotivamente forte la parte afferente il dramma della famiglia (quando la madre bacia la foto della figlia la funerale è una lama senza preavviso al cuore dello spettatore), la ricostruzione delle numerose ferite da arma da taglio rilevate sul corpo di Yara, l’impatto sulla comunità di Brembate di un omicidio così efferato ed il coinvolgimento sentimentale devastante (forse eccessivo per il suo ruolo) del PM Letiza Ruggeri, la quale più volte non riesce a trattenere le lacrime mentre ricostruisce gli eventi dell’estenuante ricerca delle ‘identità di IGNOTO 1. Un documentario a tratti eccessivamente didascalico ma non privo di frangenti di sicuro impatto ma non sempre chiarissimi in quanto unidirezionali nella narrazione. In particolare la descrizione dell’arresto di Bossetti litiga con poco con il video originale del suo arresto, dove quest’ultimo appare completamente sorpreso e poco incline alla fuga (da quanto narrato da uno degli agenti incaricati del suo arresto).
Una vicenda triste e costellata, da quanto visionato, più da ombre che da luci, destinata per forza di cose a lasciare più dubbi che certezze e dove purtroppo quella più amara riguarda la vita spezzata di una ragazzina di soli tredici anni! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.