
Il cinema ellenico ha regalato negli ultimi 20 anni pellicole decisamente singolari, uniche e destinate a analisi graffianti sulla società greca sofferente a causa di una mordente crisi economica non ancora pienamente risolta. Tra le opere più uniche che rare troviamo ‘Νορβηγία’, opera prima di Yannis Veslemes, regista avvezzo a short ‘horror weird’ e psichedelici videoclip musicali, il quale unisce una delle tematiche più celebri del cinema horror, afferente i vampiri, con atmosfere weird e bizzarre della disco anni ’80. Il risultato appare come un Nosferatu strampalato anni ’80, con musiche disco greche di quel decennio e cromature trash, simbolo unico e amato di quel glorioso decennio, vissuto ancora oggi con amara nostalgia. <
Storia in apparenza strampalata e priva di senso, dove la figura sconnessa e originale del vampiro Zano (un mix estetico tra Cecchetto e Rubini imbottiti però di alcolici e LSD) sembrerà alla lunga quella più normale ed affidabile, al contrario delle numerose comparse viscide e selvagge che troveremo in un’Atene sorniona, acida e viziosa che nasconde parecchio marcio sotto la superficie nebulosa.
La sceneggiatura non appare alla fine troppo brillante, nonostante la presenza nel finale del vero volto del villain di turno, impreziosita però ad ogni frangente da scenografie imprevedibile e ricchissime di twist improvvisi, con vernice al posto del sangue, vampiri tossicodipendenti, milfone datate e parecchio attempate e VHS greche più balorde del cinema balordo turco trash degli anni ’80.
Una pellicola anarchica, selvaggia, ironica e bizzarra dal finale risolutore che conferma la bontà, pur nella sua degenerazione illogica, delle intenzioni genuine (ed ingenue) del suo protagonista vampiro, alcolizzato e assetato di sangue multicolore. VALUTAZIONE 3/5
H.E.
