NOSFERATU (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) del 1922 di F. W. Murnau

100 anni e non sentirli. E’ passato un secolo dalla realizzazione di uno dei film seminali e fondamentali per il futuro cinema horror e non solo. Dalle storie leggendarie afferenti il dietro le quinte degli attori protagonisti fino alle controversie legate ai diritti (i nomi dei protagonisti sono differenti proprio a causa di questo) mai acquisiti dal DRACULA di Bram Stoker (che rischiarono di cancellare tutte le copie esistenti), NOSFERATU, punta di diamante del cinema muto e di quello espressionista, alla pari de ‘Il Gabinetto del dottor Caligari’, è riuscito a mantenere intatto il proprio fascino dopo cent’anni, finendo nel tempo per essere costantemente riscoperto, grazie soprattutto a numerosi omaggi e pseudo remake. Uno su tutti quello targato Herzog del 1978, fino a quello di Coppola del 1992, destinato ad essere fedele al romanzo ma inevitabilmente influenzato da questa pellicola.
La storia oramai è nota quanto leggendaria. In Germania nel 1838 a Wisborg il giovane agente immobiliare Huttar viene spinto a partire per la Transilvania dal suo datore di lavoro. Questo ha ricevuto una richiesta dal Conte Orlok, che desidera trasferirsi proprio nella cittadina tedesca proprio nell’abitazione di fronte alla sua casa. Giunto in Transilvania Huttar scoprirà ben preso le sinistre leggende che ruotano attorno alla figura del misterioso Conte . Queste leggende, legate al vampirismo ed alla stregoneria, finiranno, una volta conosciuto il Conte, per segnare per sempre il destino di Hutter e della sua amata …..
Se proviamo a metterci nei panni dei primi spettatori che assistettero alla prima proiezione di cento anni fa, finiremo solo per intuire la potenza delle immagini inquietanti di questa pellicola storica. Se la storia di Dracula era ben nota nei primi del Novecento, la figura inquietante del Conte Orlok (interpretato dal celebre attore dell’epoca Max Schreck, anche se leggenda vuole che spesso sia interpretato dallo stesso Murnau truccato) è entrata nella storia del cinema con la S maiuscola. Non sono da meno le numerose figure sinistre presenti, naturali, come animali esotici (è presente anche una iena), sequenze surreali, che permettono di attraversare tempo e spazio, e spettrali giochi di ombre, che finiranno quest’ultime per cambiare per sempre il cinema dell’orrore (e non solo, basti pensare alla pittura fino ai fumetti), segnando una linea di confine della paura destinata ad evolversi e trasformarsi nei decenni successivi. Da opere destinate a entrare nella storia come L’ESORCISTA e NIGHTMARE ON ELM STRETT (solo per citarne alcuni) fino al cinema di Eggers (in particolare THE VVITCH e THE LIGHTHOUSE), l’ombra del vampiro di Marnau incombe in maniera prepotente sulla loro estetica e ricerca della paura e inquietudine umana sull’ignoto. Il grande merito del regista tedesco (bravo a salvare una copia della pellicola, a causa della causa persa dalla casa di produzione con gli eredi di Stoker, salvandola così dall’oblio) è stato senza dubbio, sfruttando la potenza narrativa del romanzo di Stoker, di mettere su pellicola tutte le paure primordiale e primitive dell’uomo, afferenti superstizioni, leggende urbane e paure legate al buio, alla notte ed a figure inquietanti come stregoni, personaggi solitari dall’aspetto sinistro fino ai mostri narrati da generazione a generazione.
In attesa dell’annunciato rifacimento targato Robert Eggers, NOSFERATU merita ancora oggi di essere visionato e amato proprio per la sua inossidabile forza visionaria, unica per quanto concerne il cinema muto, resa immortale grazie alle nuove opere di restauro realizzate nei primi anni 2000. Un film unico e …. immortale!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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