O ANIMAL CORDIAL (THE FRIENDLY BEAST) del 2019 di Gabriela Amaral

Il cinema estremo e horror brasiliano attuale sembra ricalcare, per violenza estetica e contenuti di denuncia, il nostro grande cinema degli anni ’70. Expolitation ma non solo, in quanto finisce sempre per rispecchiare ed analizzare, attraverso metafore e parallelismi la loro società attuale, quella di un paese pieno di contraddizioni nel quale la natura umana esplode in manifestazioni animalesche senza freni alla prima occasione, nonostante in superficie si sforzi di sembrare perfetta, pulita e priva di corruzione e malaffare.
San Paolo. Un ristorante prossimo alla chiusura, dopo aver accettato gli ultimi clienti (nonostante il desiderio di finire secondo gli orari previsti da parte dei dipendenti) finisce per entrare in un incubo senza fine. Due rapinatori irrompono armi in pugno minacciando proprietario, clienti, cuochi e camerieri del ristorante. I due rapinatori però non hanno fatto i conti con il proprietario Inacio, un uomo senza scrupoli che ama umiliare i propri dipendenti e che non esita ad uccidere a sangue freddo. Dopo un tentativo maldestro di stuprare una cliente, i rapinatori finiranno per subire la furia di Inacio, il quale, dopo aver avuto la meglio su di loro, sequestra clienti e dipendenti all’interno del ristorante, sfogando con loro tutta la sua rabbia autoritaria e animalesca. Inizia così una lunga notte di sesso sfrenato, orrore, sangue e dolore ……..<br>Ambiente claustrofobico, musica elettronica al cardiopalma e tensione destinata a salire vertiginosamente, finiranno per diventare uno specchio dell’orrore e inesorabile della società brasiliana creato alla perfezione, dove invidia, rabbia repressa e risentimenti vari, troveranno luce e sfogo liberando le bestie animalesche di Inacio e non solo nascoste nelle loro parvenze cordiali.
Un horror psicologico e forse politico che mira a mostrare quanta malvagità sia presente nell’animo umano sotto l’ipocrisia di facciata, destinata quest’ultima a sparire quando in ballo c’è la sopravvivenza di primitiva memoria. Se Inacio, un dittatore mancato, è la figura centrale della storia, non meno interessante è quella della cameriera Sara, un’opportunista meschina, ruffiana e opportunista della peggiore specie. Proprio il rapporto tra loro due (nel quale troverà spazio una scena estremo erotica annegata nel sangue alla AMERICAN GUINEA PIG BLOODSHOCK) finirà per diventare oltre che criminale anche politico, dove pur di mantenere il potere, finiranno per raggiungere i peggiori livelli di disumanità.
Se la violenza psicologica è onnipresente, quella sulla carme umana nella seconda parte prenderà il sopravvento, in un vortice di sangue, gore e frattaglie umane, degno dei migliori horror estremi contemporanei. Siamo tutti animali amichevoli e cordiali …. almeno in superficie! VALUTAZIONE 3/5

H.E.