OSOI HITO (LATE BLOOMER) del 2004 di Gô Shibata

Sulla scia del cinema estremo di Shinya Tsukamoto e Yoshihiko Matsui, ecco spuntare un film sperimentale per nulla banale, capace di amalgamare weird, estremo, surreale soprattutto scioccando in maniera esagerata lungo un percorso che si focalizza senza sconti sulla vita di un giovane uomo disabile e sulla sua discesa senza freni lungo un vortice di odio, sofferenza e malvagità.
Sumida è un ragazzo disabile che si muove con la sua sedia a rotelle elettrica, che comunica con apparecchio elettrico vocale e che ama alcolici e film porno. Mentre la sua vita naviga tra la pietà di alcuni e le prese in giro di altri, un giorno una studentessa carina diventa temporaneamente la sua badante a fini di ricerca. Sumida finisce però per innamorarsi di lei, confondendo le buone maniere della studentessa con flirt immaginari. Il rifiuto di quest’ultima, ad una richiesta di fidanzamento, manda Sumida su di giri e lo spinge lungo una spirale degenerativa, trasformando la sua rabbia repressa in una vendetta violenza verso il mondo che lo circonda….<br>Costato 5 lunghi anni di gestazione e lavoro, LATE BLOOMER, titolo anglofono, è una pellicola amara, triste ed allo stesso tempo scioccante, resa ancora più esasperante dal bianco e nero mortificante che la caratterizza. Se l’interpretazione del suo protagonista è costata da parte sua uno sforzo non indifferente (realmente disabile), in quanto la sua incapacità di parlare esaltava le sua mimiche facciali, la virata estrema della seconda parte, dove il film diventa uno slasher a tutti gli effetti, lo pone ad essere giudicato in maniera differente da parte dello spettatore, misericordioso prima e intimorito poi da una figura incontenibile e anarchica come Simuda. Scene iper violente e destabilizzanti a catena, appaiono enfatizzate ancora di più dalla regia in modalità documentario e videoclip frenetico, dove troveranno spazio perfino frangenti splatter un puro stile nipponico estremo. Un viaggio singolare nella mente di un disabile con il vizio dell’omicidio brutale, dove lo shock finale chiuderà il cerchio di questa pellicola indipendente in maniera lapidaria e disturbante. Ultima menzione per la colonna sonora metal e punk rock, in linea perfetta con l’anima tormentata del suo singolare protagonista. Opera unica, originale e assolutamente imperdibile! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.