
132 minuti di visione che volano via alla velocità della luce, grazie ad una rappresentazione della gerarchia socio economica coreana (non dissimile da quelle occidentale) verticale (che riporta vagamente alla memoria quella fantascientifica del suo precedente SNOWPIERCER), lucida, graffiante e che mostra quanto sia inevitabile nella vita, se si desidera salire nella scala sociale, tagliare chi ci sta sopra per fare spazio al nostro spazio dignitoso in questo mondo.<
Le divisioni sociali, tema ricorrente del cinema, forse non hanno mai trovato un terreno fertile come in questo film per mostrare parallelismi così efficaci, allegorici e persino tristi. Basti pensare alle due vetrate presenti sia nel seminterrato puzzolente della della famiglia di Kim Ki-taek che in quella dei Park, dove quest’ultima visiona un giardino perfetto esteticamente ma cieco, in quanto l’essere inferiore fantozziano si cela nell’oscurità, metafora di un’invisibilità costante e veritiera.
PARASITE possiede una forza travolgente e magnetica, fondata, oltre ad una sceneggiatura pazzesca, ad un cambio di genere e rappresentato attraverso una strana scala del dolore. Nel particolare passiamo da una prima parte, quella più lunga di circa un’ora, simile ad una commedia nerissima e tragica divertentissima, ad una seconda grottesca e quasi surreale, utile per scivolare nella terza estrema quasi horror (scene iper violente in puro stile coreano), per finire poi con l’ultima, assai drammatica, attraverso un epilogo amaro, triste e perfino dedito al sogno speranzoso di cambiare il proprio destino scivolato nell’oblio. Attori in stato di grazia, una fotografia spettacolare e musiche sempre in linea con i diversi momenti emotivi presenti lungo (da sottolineare la sorpresa di ascoltare all’improvviso ‘In ginocchio da te’ di Gianni Morandi) saranno ingredienti fondamentali e perfettamente amalgamati tra loro con quanto scritto in precedenza, regalando così un mix unico di generi e situazioni controverse e diverse tra loro proprio come i due diversi nuclei familiari presentati, uniti da un onnipresente bisogno complementare uno dell’altro, per necessità, desiderio e voglia di rivalsa dell’uno e necessità di comando inevitabile per mantenere il proprio stato di potere su chi sta sotto di lui.
PARASITE è destinato ad entrare nel cuore di tutti gli appassionati del cinema coreano, posizionandosi almeno tra i primi migliori 5 di sempre. Fortemente consigliato a tutti quelli che raramente si sono avvicinati a questo cinema, in quanto questo film potrebbe diventare un must mondiale e punto di riferimento per le divisioni sociali ed i conflitti inevitabili tra chi sta sopra e chi sta sotto nella piramide sociale. Amore a prima vista! VALUTAZIONE 5/5
H.E.
