PERICLE IL NERO (2016) di Stefano Mordini

Tratto dal fortunato ed omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino, PERICLE IL NERO è un film torbido e marcio che narra le vicende di un ex porno attore, tossico e soldato della camorra radicata a Liegi, Pericle appunto, che riscuote i crediti, picchia e sodomizza i pizzaioli che non vogliono cedere il locale al suo capo, il boss Don Luigino “Pizza”. Un giorno, durante una missione (deve sodomizzare un prete troppo loquace) è costretto ad uccidere Signorinella, la sorella di un boss rivale. Il fattaccio costringerà Pericle a fuggire e nascondersi. Braccato come un animale, Pericle sarò costretto ad una dura lotta per la sopravvivenza, con chi gli dà la caccia e con i demoni che lo divorano dal suo burrascoso passato ……..
Interpretato (e prodotto) da un ottimo Riccardo Scamarcio, mai così cattivo, Pericle è un personaggio destinato a combattere sempre, per la vita, per la propria anima e per la ricerca di una verità sempre più amara ed offuscata, colpa di un mondo che lo circonda privo di speranza, destinandolo sempre ad una solitudine continua. Quando troverà un bagliore di luce, grazie ad una nuova conoscenza, l’oscurità, rappresentata dall’unica ‘famiglia’ che lo accudisce sin dalla nascita, oltre alla scelta di vivere come un uomo e non più come un animale al guinzaglio, lo costringerà a scegliere finalmente da quale parte stare. Un noir drammatico che alterna dinamicità, soprattutto nella prima parte, a continue analisi e riflessioni amare sul suo protagonista che si ripetono troppe volte, rischiando di scivolare in un tepore cinematografico vicino alla noia. Per fortuna, quando la storia sembra destinata a cadere nel dramma romantico fine a se stesso, il ritorno dei mostri che perseguitano Pericle, la camorra ed il suo passato nebuloso, riportano il film sui binari noir e thriller della prima mezz’ora, mostrando al meglio tutto il male che ha divorato senza sosta la vita di Pericle, dall’infanzia sino ad oggi. Regia valida ma non impeccabile, con diverse lacune nel montaggio. Buona la colonna sonora e azzeccate alcune ambientazioni di ‘confine’ (Cales), parallelo riuscito con il suo protagonista, in lotta continua tra il desiderio di fuggire o rimanere legato a radici sottili ed invisibili con il suo passato e la sua ‘casa’. Un crime noir italo belga che spacca il culo …… questa volta sul serio!! VALUTAZIONE 8/10

 

H.E.