PIHU (2018) di Vinod Kapri

In mezzo a trashate pazzesche, balletti assurdi e storie d’amore inverosimili bollywoodiane, ecco spuntare un thriller sociale indiano al cardiopalma, originale e tratto da una triste storia vera. 
Il giorno post compleanno di Pihu, per i suoi primi due anni, è destinato a diventare anche il più lungo e difficile della sua vita, costringendola, nonostante la tenerissima età, ad affrontare problematiche apparentemente banali per qualsiasi adulto.
Mentre il padre si è recato a Calcutta per lavoro, la madre di Pihu, distesa a letto, non si sveglia più, lasciando nel panico la piccola figlia. La madre, la sera prima, ha lasciato un messaggio macabro sullo specchio, mentre gli elettrodomestici rischiano di diventare una trappola mortale. Tra ferro da stiro acceso, rubinetto aperto, fornelli a gas, fili elettrici scoperti ed una terrazza che si affaccia nel vuoto a decine di metri d’altezza, la piccola Pihu si trova chiusa a chiave nell’appartamento dei suoi genitori, trasformatosi all’improvviso in un campo minato. Mentre il tempo scorre inesorabilmente, con il padre ed i vicini che non percepiscono la gravità della situazione, la piccola Pihu si trova immersa, tra ovvie ingenuità di una bambina di due anni, in un mondo a lei sconosciuto, estremamente pericoloso e privo di adulti in grado di aiutarla ……..<br>90 minuti di ansia perenne, dove gli unici sorrisi sono quelli che strappa la piccola Pihu (l’attrice Myra Vishwakarma, bravissima, anche lei di soli due anni) nella sua visione difficile, impacciata ed ingenua del mondo degli adulti. Fame, paura, solitudine e terrore faranno capolino nella sua giornata più oscura, mentre solo l’amore indefinibile per quel corpo della madre completamente inerme, capace però, nonostante non dia segni di vita, riuscirà a consolarla nei suoi momenti più duri grazie alla sola presenza. A rendere ancora più estrema la visione è la consapevolezza di sapere che stiamo visionando una storia vera, accennata all’inizio e chiarita sul finale. Pellicola forte di una sceneggiatura pazzesca, dove l’unica protagonista per un’ora e mezza sarà solo la piccola bambina indiana, ed in grado di non annoiare mai e far capire al meglio quanti pericoli, anche quelli più insospettabili, nasconda un’abitazione per una bambina di soli due anni se lasciata da sola in casa per una giornata intera. 
Un visione unica, ansiogena e consigliata a tutti, non solo ai genitori (preparatevi a soffrire come non mai), in quanto PIHU è un film destinato a lasciare il segno, grazie alla quantità esagerata di emozioni, positive e negative, che trasmetterà anche a tutti quelli che possiedono con orgoglio un cuore di pietra! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.