PORTRAITS OF ANDREA PALMER – Discesa all’inferno (2019) di C. Huston & J. Rubin




Che Dio benedica il ‘porno horror’, merce sempre più rara ai giorni nostri e appannaggio oramai di ricordi lontani di decenni, in particolare anima e corpo di numerose pellicole estreme degli anni ’70, le quali non temevano nell’affiancare scene horror estreme a sequenze porno senza censura. C. Huston e J. Rubin, sulla scia di pellicole leggendarie come HARDGORE di Michael Hugo e WATER POWER di Shaun Costello (senza dimenticare il nostro sempre amatissimo Joe D’Amato), ci portano, in un’oscura e poco limpida Los Angeles, a seguire le gesta di Andrea, una ragazza costretta a varcare limiti spesso indesiderati e sconosciuti alla maggior parte delle sue coetanee. Blowjobs, cocaina e sesso a tre come se piovesse, BDSM con mollettoni e clisteri selvaggi con latte avariato, cocaina e droghe sintetiche saranno la cornice marcia delle avventure della nostra bella protagonista, la quale non rischierà mai di annoiare lei e soprattutto noi, felici spettatori delle sue scorribande selvagge e senza freni. Andrea Palmer è una camgirl che vive di espedienti, sesso estremo e miseria. Un utente della rete le offre un’opportunità di lavorare come attrice e modella nella città degli angeli. Dentro di lei si accende così una fiamma di speranza. Andrea decide di seguire il proprio istinto ed accettare l’invito online. Ciò che troverà non sarà una fiamma luminosa e gloriosa, bensì una spenta e squallida quotidianità ben peggiore di quella in cui viveva prima di arrivare a Los Angeles. Delusa e ormai priva di illusioni, Andrea finirà inghiottita dai tentacoli più estremi della metropoli californiana, finendo a subire abusi, torture e violenze sessuali ad ogni angolo, con i sogni trasformati in incubi e costantemente annaffiati da alcool e droga …….Una storia in apparenza senza testa e ne coda, che finisce per coinvolgere, stupire e scioccare per merito della moltitudine di sequenze estreme e pornografiche (sempre senza censura e mai simulate, quindi vere come la morte con protagonista Andrea/Katrina) ma soprattutto grazie ad una fotografia sgranata e fumosa (la pellicola è girata completamente in 16 mm) che ci fa assaporare quel genere porno e softcore d’annata che tanto ci ha fatto godere in passato. Se la protagonista appare proprio come un’anima dannata, sottomessa per forze di causa maggiore, scivolata lungo i peggiori gironi infernali alla mercé di diavoli ed indiavolate della peggior specie, che abusano del suo corpo per sfogare spesso la propria rabbia ed infelicità e senza mai mostrare alcuna pietà. Solo uno di questi ‘benefattori’ finirà per alimentare quella fiamma speranzosa citata in precedenza, destinata a spegnersi definitivamente in un finale, un’unica nota dolente, che mal si abbina con quanto visionato in precedenza (gore e nonsense arrivano quasi per inerzia ma finiscono per stonare con tutto il porno e BDSM visionato con estremo piacere fino ad allora). PORTRAITS OF ANDREA PALMER è un viaggio allucinante, degradante e poco misericordioso di una ragazza prostituta per necessita e che utilizza il proprio corpo solo per sopravvivere, in quanto svuotato per bene da illusioni e speranze di gloria. Un porno hardcore con sfumature horror dove la storia assai misera finirà per non convincere del tutto, lasciando parecchio amaro in bocca. Un’amarezza compensata ampiamente e fortunatamente da azioni ricche di fantasia porno estrema, mostrate in tutto il loro splendore VM18 …. nulla sarà mai lasciato all’immaginazione!! VALUTAZIONE 2,5/5

H.E.