RAGAZZI FUORI (1990) di Marco Risi

Marco Risi, visto il grande successo di pubblico e critica di MERY PER SEMPRE del 1988, decise di dare luce e visibilità due anni dopo ai ragazzi di strada protagonisti delle vicissitudini amare del carcere minorile ‘Malaspina’, ambientando il seguito RAGAZZI FUORI nelle strade vive e dinamiche di Palermo. Senza i nomi celebri del primo lavoro come Michele Placido e Claudio Amendola, i riflettori sono puntati tutti sulle vicende difficili e combattute dei ragazzi usciti dal carcere, senza evitare legami e riflessi ereditati dal primo film. Natale, ‘King Kong’, Matteo, Antonino, Claudio e Carmelo, dopo aver scontato le pene nei carceri minorili e non, tornano alla vita di Palermo, tra alti e bassi. Chi prova a cercare, senza fortuna, lavoro come Natale, chi rimane nelle ‘sicure’ mani delle criminalità come Carmelo e chi prova ad evitare i guai come gli altri ma finisce sempre per rimanere invischiato in problemi presenti e passati, soprattutto quando quest’ultimo torna minaccioso a richiedere il conto …. ovviamente salato.Pur perdendo la drammaticità e la forza di denuncia di MERY PER SEMPRE, RAGAZZI FUORI riesce ad evolvere in un’opera più dinamica e violenta, dove stupri di gruppo e giustizie sommarie estreme, mostrate senza sconti come quella dell’inseguimento shock a King Kong da parte di un poliziotto incazzato (e che scopriremo nel finale ispirato ad un evento realmente accaduto), lasceranno un segno indelebile nello spettatore, finendo per influenzare non poco tutto il cinema italiano degli anni ’90 in tema criminalità di strada, mafia spiccia e polizieschi. Le storie principali che seguiamo nel corso della pellicola, ambientate principalmente in una Palermo frenetica e tentacolare, rimangono quelle di Natale, combattuto se continuare a delinquere o seguire le orme dell’onesto fratello, di Carmelo, costretto a vivere con il volto deturpato dallo scontro finale in MERY PER SEMPRE con Claudio, quest’ultimo divenuto padre all’improvviso ma costretto a fare i conti con il suo passato, ed infine Mery, la quale vive e sopravvive prostituendosi, dovendo fare i conti proprio con quell’evento nefasto che la porto al Malaspina nel primo film.Un nuovo neo realismo che trova ancora più forza nei titoli di coda (dopo un finale shock), dove saranno proprio i protagonisti della pellicola a raccontarsi in prima persona, mostrando quanto sia sottile realtà e finzione mostrata nella pellicola nella loro quotidianità. Un’opera cruda, realistica e amara, con un’ottima colonna sonora che, anche se a tratti imperfetta, ben si distingue dal cinema italiano dell’epoca, avvezzo perlopiù a commedie facili e poco incline a mostrare le realtà più scomode e degradate del nostro bel paese! VALUTAZIONE 8,5/10

H.E.