REALITY (2012) di Matteo Garrone

Matteo Garrone, uno dei registi più significativi ed eccellenti del nostro cinema (non solo attuale), dopo il grande successo di Gomorra cambia totalmente genere, passando con disinvoltura e rara maestria dal crime alla satira bizzarra sul potere e l’influenza (negativa) dei media (inutili) su buona parte delle persone.Napoli. Luciano è un pescivendolo dotato di una particolare vena comica, che non esita ad esibire non solo ai propri clienti abituali ma anche in eventi speciali e occasioni particolari come i matrimoni. Inoltre, per arrotondare, si dedica con la moglie a trafficare illegalmente buffi robot da cucina utilizzando perlopiù vecchie pensionate.Un giorno, spinto dalla famiglia che crede fortemente nelle sue capacità comiche, partecipa ai provini per entrare nella casa del Grande Fratello. Da quel momento vive l’attesa come un’ossessione logorante, fino a quando paranoia, follia e distorsione della realtà prendono il sopravvento sulla sua vita …..Inizio faraonico e sfarzoso, con il (purtroppo oramai) celebre ‘Castello delle cerimonie’ in onda da anni su Real Time, utile per immergere lo spettatore, poco avvezzo a queste sfarzosità in apparenza esagerate (con quantità industriali di cantanti neo melodici) ma vuote nella sostanza, nel mondo dinamico e bizzarro che avvolge Luciano e della sua famiglia. Singolare e quasi amaro il ritorno suo e dei parenti, finita la cerimonia, nelle loro umili dimore. Proprio in quel matrimonio ‘galattico’ l’incrocio di un vincitore della casa del Grande Fratello, che se va in elicottero a fine ‘saluto’ (perché questo + quello che sa fare), scatenerà in Luciano una prima scintilla sull’infausto reality, destinata a diventare una fiamma sempre più viva quando la possibilità di svoltare nella sua vita finirà grazie al probabile ingresso nella casa lo trascinerà in un particolare ‘Alice nel paese delle meraviglie’ sempre più nero e negativo. Fenomenale il nuovo mondo creato nella sua mente, dove le persone sconosciute diventeranno delle spie ed il suo comportamento nei confronti dei più sfortunati lo trasformerà in improbabile benefattore, annullando perfino le sue responsabilità nei confronti dei suoi cari. Una commedia grottesca che intrattiene in maniera intelligente e mai volgare, non perdendo mai la bussola (al contrario di quanto avviene per Luciano) sul mondo vuoto, insulso e banale dei reality show e di quanto influiscano (negativamente) sulla gente comune, la quale rischia di sacrificare tutto per un’illusione di successo immediato fondato sul nulla cosmico. Forte di una magnetica fotografia caratterizzata da colori sgargianti alternati ad altri opprimenti , sono i personaggi spesso bizzarri quanto tristi (con attori bravissimi ed in stato di grazia) a mantenere vivo il nostro interesse nei confronti di Luciano e della sua amara illusione, ironica prima e inquietante poi. Un percorso innaturale che presenta diversi elementi dark, stilemi unici e classici del cinema di Garrone, oltre a quelli quasi onirici in un finale sospeso quasi felliniano. Una commedia nera, quasi unica nel cinema di casa nostra, in grado di miscelare alla perfezione tragedia, satira sociale e dramma umano. VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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