RED STATE (2011) di Kevin Smith

Kevin Smith, prendendo spunto dai tragici eventi che nel 1993 portarono alla fine della setta dei davidiani di David Koresh (dopo un lunghissimo assedio di 51 giorni, concluso il 19 aprile, con un incendio che distrusse completamente il ranch dei davidiani a Waco, causando la morte di 76 persone, inclusi 27 bambini, e dello stesso Koresh), con RED STATE cambia marcia e registro rispetto ai lavori precedenti, immergendosi alla sua maniera nell’horror estremo più violento, mescolando sapientemente i capisaldi della succitata setta, ovvero religione, sesso e politica. Per quanto concerne quest’ultima i fari sono accessi, oltre alla legalizzazione selvaggia delle armi, nemmeno troppo velatamente sul controverso USA PATRIOT Act, emanato dopo l’11 settembre del 2001 a seguito degli attentati alle torre gemelli ed al pentagono.Gli adolescenti Travis, Jarod e Billy Ray si recano ad un appuntamento con una donna di nome Sarah, in risposta ad annuncio di sesso a pagamento. Purtroppo per loro, l’annuncio è solo un pretesto per catturare i peccatori, destinati al sacrificio, secondo le fanatiche idee del profeta Albin Cooper, il quale professa la parola di Dio a colpi di armi da fuoco mentre travisa i versetti della Bibbia e porta avanti una personale guerra armata contro gli omosessuali. Una serie di eventi casuali, porterà l’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) prima all’assedio della proprietà Cooper e poi ad un interminabile e sanguinoso conflitto a fuoco …….. RED STATE è un film per nulla convenzionale, diverso, anche se simile, da qualsiasi thriller o horror precedente. Merito di una macabra ironia, dove, in maniera sottile, le critiche al sistema americano afferente il terrorismo (tutto è lecito in nome di esso, ved. l’invasione dell’IRAQ) e la possibilità di armarsi fino ai denti per ogni cittadino americano, finiranno per aprire e chiudere questo film spettacolare, dove sangue, piombo e violenza non saranno per nulla lesinati.Ritmo incalzante, azione estrema, sparatorie selvagge e riprese simil FPS (sparatutto in prima persona) caratterizzeranno piacevolmente la corposa parte centrale, scemata nella parte finale in un interrogatorio dove gli attori diventeranno voce e critica del pensiero di Smith su ìlle tematiche politico-religiose citate in precedenza. Forze trainanti della pellicola saranno anche le due figure protagoniste e antagoniste principali, il profeta Albin e l’agente dell’ATF Joseph Keenan, interpretati rispettivamente da Michael Parks (che ritroveremo con estremo piacere nel capolavoro horror grottesco TUSK, sempre di Smith) ed un sempre monumentale John Goodman. RED STATE è una perla assoluta del cinema più estremo, capace di graffiare con ironia e stupire con una violenza vicinissima all’amara realtà che contrappone falsi (ma quelli veri esistono?) profeti ad un sistema politico americano che non esita a uccidere e schiacciare il proprio nemico occasionale, in nome della … ‘sicurezza nazionale’!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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