RED, WHITE & BLUE (2010) di Simon Rumley

‘Drama revenge’ oscuro, inquietante e capace di miscelare sapientemente generi diversi e tematiche differenti … politiche, sociali e soprattutto umane. Teatro perfetto nel quale narrare un dramma dalle improvvise tinte horror ed estreme il Texas, onnipresente nella pellicola tra bandiere, tatuaggi e personaggi privi di umanità e morale, lasciati soli nel loro implacabile e deleterio destino.
Erica è una ragazza dai facili costumi, che ama il sesso promiscuo ma mai con lo stesso uomo per due volte di seguito. Il suo destino finirà per incrociare prima Franki, un musicista che vive con la madre malata di cancro, e Nate, un reduce della guerra del golfo. Se con Franki non avrà problemi a concedersi, con Nate finirà per respingerlo, nonostante lavori a con lui nello stesso magazzino. Nate nasconde un passato militare di interrogatore torturatore, un ‘mestiere’ che difficilmente trova spazio quando torna ad essere un civile. Un segreto ancora più grande è covato da Erica, la quale è portatrice di HIV e finisce così per diventare un ‘untore moderno’ senza preoccuparsi delle conseguenze. Erica e Nate, pur non avendo rapporto sessuali, finiranno per dare vita ad un rapporto tra amore e amicizia. Quando però Franki, dopo aver scoperti di essere stato unto da Erica, decide di vendicarsi di lei ma …. non ha fatto i conti con Nate……<br>Questo feroce revenge immerso nello stato più autonomo e fiero degli Stati Uniti d’America, vertice estremo del britannico Simon Rumley, non permette alcuna possibilità di redenzione per i tre protagonisti, tutti reduci da un passato e presente destinato a fagocitarne desideri e prospettive, azzerate per l’occasione da una spirale di violenza e rassegnazione disumana, destinata quest’ultima a trovare proprio nella vendetta l’unica soluzione. Soggetto potente e sceneggiatura ancora più letale, dove la sopra citata vendetta finirà per rinnovarsi ed incrociarsi trasversalmente. Da parte di Erica nei confronti degli uomini, di Franki nei confronti di Erica ed infine di Nate nei confronti di Franki. Per quest’ultimo questa diventerà l’occasione per sfogare quel desiderio represso che nella sua vita militare passata finì per mostrare probabilmente la sua vera anima. Tre protagonisti che finiranno per rappresentare molteplici paure, significati e mostri reali. Dal cancro all’HIV, dalle nevrosi dei reduci di guerra alle vittime di abusi infantili. ‘RED, WHITE & BLUE’ finisce così per mettere tanta carne al fuoco, senza mai bruciarla ma cuocendola a meraviglia, alternando una prima parte sonnolenta, solo in apparenza, destinata poi a trasformarsi in un ‘disturbing drama’ devastante ed inizialmente inaspettato, finendo poi nell’ultimo distruttivo atto a diventare un torture horror decisamente shock (difficile dimenticare l’ultima torture che ricorda non poco le scarnificazioni medievali). 
Ultimo elogio per i tre attori protagonisti, ottimi e perfetti nella rappresentazione complessa e stratificata dei loro tutt’altro che semplici personaggi tormentati. 
Opera estrema enorme, inesorabile ed annichilente, da collocare nel proprio archivio personale tra i migliori revenge dell’attuale decennio. VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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