RED (2008) di Lucky McKee & Trygve Allister Diesen

RED, basato su un racconto breve del 1995 di Jack Ketchum, è probabilmente l’opera più convincente, drammatica e matura del regista Lucky McKee (MAY, THE WOMAN), per l’occasione supportato nella direzione dal norvegese Trygve Allister Diesen. Provincia americana del Mew Jersey. Avery, un solitario quasi sessantacinquenne, ha come migliore amico il suo vecchio cane Red, regalatogli dalla moglie, purtroppo defunta anni fa, per il suo cinquantesimo compleanno. Quando tre ragazzi uccidono Red senza motivo, mentre Avery stava tranquillamente pescando in un laghetto vicino a casa, quest’ultimo si mette in cammino per la giustizia e per il pentimento dei suoi assalitori, tentando di seguire almeno inizialmente rigorosamente la legge. Quando questa viene meno e considerando che il padre dei ragazzi, una specie di boss locale rozzo ed arricchito, definisce chiaramente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato a modo suo, Avery decide di vendicarsi con ogni mezzo possibile ……. Pellicola dura, cruda e spigolosa, che mette in luce l’impotenza di chi è costretto a subire l’ignoranza e la cattiveria più becera da parte di una gioventù vuota, insulsa ed assolutamente priva di qualsiasi valore. A rendere così amara questa vicenda è la storia oscura e mortificante, del passato e non solo del presente, del protagonista, Avery “Ave” Ludlow. Un ex soldato (quindi legato il più delle volte a regole della vita non scritte) che rimane aggrappato, dopo una vita passata che gli ha voltato miseramente e brutalmente le spalle, al suo vecchio amico a quattro zampe. Un dolore sconosciuto da parte di chi lo ha compiuto prima, Danny, e da chi lo/li protegge successivamente, suo padre. A rendere così solida e credibile questa figura ci pensa un attore tosto e navigato come Brian Cox, bravissimo nel mostrare tutte le diverse sfaccettature e anime combattute di un uomo destinato a rimanere solo e logorato da rimorsi e ricordi distruttivi, resi però lieti, prima della sua fine, del cane Red, simbolo di un paradiso lontano e oramai perduto per sempre. Atmosfere sempre più cupe e negative man mano che la ricerca di vendetta e giustizia procede inesorabile, fino ad arrivare ad un vertice di tensione terrificante che sfocerà in uno scontro finale degno dei migliori film western estremi. Se Cox non sbaglia una virgola, anche i suoi antagonisti meritano diversi elogi. Non solo il giovane attore che interpreta il bastardo Danny ma anche suo padre Michael McCormack, un Tom Sizemore acido come non mai, perfetto per la parte del padre viscido, che picchia la bella moglie e risulterà colpevole quanto il figlio per la fine del povero cane Red. La redenzione ed il pentimento però sono dietro l’angolo, ed è prevedibile anche da chi arriverà. Impossibile non citare l’anomala coppia formata da Robert Englund e Amanda Plummer, perfetti nel ruolo di due genitori ,poveri e squattrinati, pronti per pochi spiccioli a coprire il figlio amico di Danny e testimone del tragico evento. RED è un revenge anomalo, particolarmente drammatico (i momenti più duri arriveranno da metà pellicola in poi e faranno parecchio male allo stomaco) e con diversi risvolti sociali e politici (l’uso incondizionato e facile delle armi negli Stati Uniti d’America è cosa nota), senza dimenticare quella ricerca ossessiva della verità da parte di Avery, la quale il più delle volte è destinata a diventare un’utopia amarissima. Un grandissimo ‘disturbing drama’ sulla redenzione umana a tutti costi (il titolo RED non è solo il nome del cane ma indica sia il tanto sangue versato che la parola ‘REDemption’)! VALUTAZIONE 4/5 <br>
H.E.