REEFER MADNESS (Tell Your Children) del 1936 di Louis J. Gasnier

“Questo film potrebbe spaventarvi. Altrimenti non sarebbe stato possibile enfatizzare a sufficienza … il terribile bilancio della minaccia prodotta dalla nuova droga che …. sta distruggendo la gioventù d’America in numeri sempre maggiori.
Quella droga è la Marijuana, un violento narcotico!!”
Inizio trash/shocking per un film assurdo divenuto nel tempo un vero e proprio cult del proibizionismo, all’erba più famosa al mondo, messo in moto dal governo degli Stati Uniti attraverso un’energica campagna mediatica tesa a demonizzare la succitata marijuana. REEFER MADNESS (TELL YOUR CHILDREN il titolo originale) ha goduto di nuova linfa vitale negli anni 2000. Prima con una revisione a colori decisamente fantasiosa (la versione originale era in bianco e nero) e poi con un remake in versione musical. Se cerchiamo una visione ‘scientifica e culturale’, conviene dirottare su altri titoli e opere (ved, per esempio l’ottimo documentario GRASS di Ron Mann), altrimenti, se il nostro desiderio è ridere a crepapelle dell’esagerazione che descrive la deriva causata dall’assunzione dei giovani (e meno giovani) della ‘gangia’, presentata come la droga più stupefacente e pericolosa (a confronto l’eroina è uno zuccherino), REFFER MADNESS non deluderà le nostre aspettative.
Il film, dopo un prologo veloce sui pericoli estremi causati dall’assunzione marijuana sull’uomo, segue il preside di un liceo Newyorkese, il Dr. Carroll, intento a d illustrare ad alcuni genitori dei suoi alunni il flagello della marijuana. La storia ruota attorno a Mae e Jack, complici della distribuzione di marijuana, che riescono ad invogliare i ragazzi delle scuole superiori locali a fermarsi nell’appartamento di Mae per fumarla, diventandone così dipendenti e arricchendo Mae, Jack ed il loro boss. Ovviamente la storia prenderà una piega spiacevole (con perfino un omicidio) sulle vite dei giovani accalappiati dalla coppia …
Difficile scegliere tra le tantissime scene trash presenti. Senza dubbio la follia che pervade i ragazzi, dopo solo due tiri di spinello, con annesse visioni e deformazioni della realtà, meriterebbe un oscar del delirio. Se da una parte la follia senza logica è assicurata, la pochezza artistica e distorsione estrema dei sintomi, tesi a spaventare a morte i giovani di allora, finirà per demolire la qualità della pellicola, finita ben presto, giustamente, nel territorio trash (involontario alla THE ROOM) e weird. Tuttavia non mancano perle exploitation degne di nota, considerando che siamo nel 1936, con tanto di omicidio efferato quanto involontario, suicidio e alcune fugaci nudità femminili.
Da applausi la chiusura finale con tanti di monito bacchettone del preside Carroll: ‘ditelo ai vostri figli’! Imperdibile ma …. occhio a non impazzire durante la visione 😀 ! VALUTAZIONE 2/5

H.E.

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