REINDEERSPOTTING: Escape from Santaland (Reindeerspotting – pako Joulumaasta) del 2013 di Joonas Neuvonen

Il celebre villaggio di Babbo Natale, in Finlandia nelle cittadina vicino al circolo polare artico di Rovaniemi, appare agli occhi del mondo come una sorta di Disneyland paradisiaca del natale, sempre felice, innevata e sorridente. Qualcosa di oscuro e latente, lontano dagli occhi dei gioiosi turisti, si nasconde, come in ogni angolo del pianeta. Un mondo sotterraneo avvezzo all’uso smodato di alcool e stupefacenti da parte parte di ragazzi e ragazzini annoiati e costretti a vivere in un mondo dal futuro incerto e nebuloso. Testimone di tale realtà Joonas Neuvonen, il quale, dopo anni di riprese amatoriali con protagonista il suo amico Jani, tossicodipendente come lui, e un lungo lavoro di montaggio, mette in piedi un documentario divenuto ben presto celebre anche al di fuori dei confini nazionali. Il titolo, combinazione perfetta tra le celebri renne lapponi ed il film TRAINSPOTTING, rappresenta al meglio quanto sopra descritto. L’opera segue prima le vicissitudini quotidiane di Jani e dei suoi amici, caratterizzate da una caccia continua al Subutex, un farmaco, legale in Finlandia, utilizzato per combattere e alleviare la dipendenza da sostanze stupefacenti come l’eroina e oppiacei. Questo comporta però una dipendenza ancora più aggressiva e letale per i ragazzi come Jani, portandolo a compiere furti per raccogliere soldi facili per acquistare il famigerato farmaco. Quando il carcere di avvicina, al giovane Jani non resta, sempre in compagnia dell’amico Joonas, di fuggire dalla Finlandia, attraversare tutta l’Europa, dalla Danimarca alla Francia, fino a giungere anche nella nostra bella Italia. Dai suoi demoni e guai però, è impossibile fuggire, anche a migliaia di km di distanza ….
Probabile fonte d’ispirazione per il doc italiano FUNERALOPOLIS di Alessandro Redaelli, quest’opera grezza quanto incisiva, mette ancora una volta in evidenza l’inferno della dipendenza tossica, mostrando la cruda verità sull’abisso quotidiano, lontano dalla realtà, dove la caccia giornaliera ad una dose o farmaco rappresenta un lavoro, per un tossicodipendente, a tutti gli effetti. Una missione letale destinata a far sparire tutto e tutti dalla propria mente. Solo nei momenti di lucidità del protagonista, proprio in Italia, i demoni finiranno per essere chiari causando una sofferente paranoia difficilmente curabile. Da segnalare l’evidente assenza di istituzioni e famiglia nel documentario, quasi fossero entità astratte e incapaci di relazionarsi con la triste realtà ampiamente mostrata, senza censura, in questo doc estremo. La tragedia purtroppo è dietro l’angolo, destinata ad essere raccontata nel secondo documentario del regista finlandese uscito nel 2020 e intitolato LOST BOYS.
REINDEERSPOTTING è un’opera cruda, sporca e senza sconti, lontana dai fasti del cinema spassoso e irriverente alla EX DRUMMER e TRAINSPOTTING, lasciando spazio solo alla brusca e inflessibile vita, destinata all’oblio perenne e autodistruzione corporea, della tossicodipendenza giovanile.
Da visione obbligatoria!! VALUTAZIONE 3.5/5

H.E.

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