REPO MAN – IL RECUPERATORE (1984) di Alex Cox

Questa volta usciamo dai binari più estremi (rimanendo comunque su territori trash e sci fi) con una pellicola balordissima e divenuta nel tempo un piccolo cult degli anni ’80: REPO MAN.
Otto Maddox è un giovane punk che lavora come commesso in uno squallido supermercato della periferia di Los Angeles. In un solo giorno la vita di Otto cambia radicalmente. Prima viene licenziato dal suo capo, poi viene lasciato dalla sua ragazza e infine scopre che i genitori hanno donato il suo fondo universitario ad un predicatore televisivo. Pensieroso, mentre vaga per le strade della città, viene reclutato come agente di recupero auto (repo man) da parte di Bud. Entra così nella sgangherata agenzia di recupero crediti “Helping Hand Acceptable Corporation”. Nel frattempo qualcosa di distruttivo, nascosto nel bagagliaio di una Chevrolet Malibu del 1964 (chi lo apre viene avvolto da una luce forse di origine aliena che lo folgora), si avvicina a Los Angeles. Il predicatore adorato dai suoi genitori e la CIA sono sulle tracce di quest’auto misteriosa, sulla quale mettono una taglia di 20.000 dollari. Il destino di Otto e quello della Chevrolet Malibu, finiranno per incrociarsi inevitabilmente, non prima di una serie di mirabolanti e assurde disavventure urbane …..<br>REPO MAN, pellicola anti commerciale, in contrasto con i blockbuster sci fi americani in voga negli anni ’80, forte di una colonna sonora che riunisce diverse band e cantanti del genere punk rock della scena di Los Angeles (presenti nel film come comparse) e soprattutto l’iguana Iggy Pop (presente con un brano originale e omonimo del titolo del film), è un frullato che miscela commedia irriverente e graffiante (con frecciate onnipresenti e per nulla velate alla politica americana interna ed estera dell’epoca), la fantascienza anni ’50 ed un linguaggio provocante in linea con il punk più sporco e selvaggio di fine anni ’70 e primi anni ’80.
Dai cartelloni che promuovono un politico improbabile (sempre sorridente) alla fotografia di quattro alieni scambiati per salsicce da Otto, fino all’uso di drag queen utilizzati per interpretare le moglie dei colleghi di Otto, questo film è un vulcano continuo di idee divertenti e momenti che sfiorano più volte il trash. Se il giovanissimo Emilio Estevez appare perfetto per il ruolo di Otto, appare magnetica e trascinante la figura di un ispiratissimo Harry Dean Stanton nei panni del ‘saggio’ Bud.
REPO MAN è un film strano e fuori dagli schemi, capace però di influenzare tantissimo tutto il cinema fantascientifico e meno impegnato degli ultimi 30/35 anni (e non solo …. il bagagliaio illuminato forse ha ispirato Tarantino per la valigetta misteriosa del suo PULP FICTION). Merito di una storia semplice, accattivante, ricchissima di personaggi stravaganti e situazioni imprevedibili, mai banali e sempre piacevolmente divertenti. Un piccolo gioiellino, fondamentale per i tutti i nostalgici che desiderano (nuovamente) assaporare quelle magiche atmosfere poco seriose degli anni ’80! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.