THE RUINS (ROVINE) del 2008 di Carter Smith

THE RUINS, tratto dall’omonimo romanzo di Scott B. Smith (il quale ha collaborato anche alla sceneggiatura di questa pellicola), è uno dei teen horror made in USA, degli anni 2000, che meglio è riuscito a distinguersi in un periodo ricco per quantità di film horror ma non sempre eccelso in qualità. Complice l’ambientazione naturale e misteriosa, con l’entroterra messicano ricco di siti archeologici, un nemico affamato decisamente originale e un crescendo di tensione continuo, che va di pari passo con situazioni sempre più estreme e forti di uno splatter tutt’altro che lesinato.
Un gruppo di studenti universitari e amici americani, composto da due coppie, si trova in vacanza in Messico. Nella piscina dell’albergo dove sono alloggiati, conoscono un ragazzo tedesco che li invita a visitare un sito archeologico proibito nell’entroterra messicano, una piramide Maya nella quale il fratello archeologo sta effettuando delle ricerche. Il gruppo di americani accetta senza quasi esitare. Dopo una lunga e difficoltosa attraversata, a cui si unirà anche un ragazzo greco, i sei si ritroveranno al cospetto delle antiche rovine Maya, ben nascoste dalla fitta vegetazione della giungla. Le affascinanti rovine si trasformeranno ben presto un incubo per i sei turisti, che dovranno cercare di sopravvivere prima ai locali per nulla amichevoli e poi a malefiche entità ‘naturali’ che assediano il luogo …..<br>Se escludiamo la primissima parte, che sa troppo di già visto, con l’arrivo alla piccola piramide si darà luogo e vita ad una serie di situazioni al limite, destinate a scivolare nel terrore dell’ignoto più puro presente nell’uomo sin dai tempi antichi. La creazione di un nemico vegetale di dimensioni per nulla contenute, affamato e così vario (l’essere mostruoso questa volta è un’enorme pianta che assimila e divora i corpi delle sue vittime, per poi riprodurne anche suoni e pensieri), associato al concetto di sacrificio di vite umane agli dei, per placare la loro ira (con rimandi vaghi al ferocissimo APOCALYPTO di Mel Gibson), finirà per creare un insieme di elementi che risulterà vincente ed estremamente affascinante. Un survival estremo con un nuovo mostro vegetale originale che comunque affonda le radici ( :D) su grandi classici del genere, come BLOB, THE THING, HELLRAISER e perfino ALIEN. La seconda parte della pellicola, un tripudio di gore, torture e scarnificazione corporee (con un mix di effetti speciali e CGI quasi sempre riuscito) regalerà momenti estremi esaltanti e particolari, in quanto troveranno spazio anche follia, paranoia e delirio mentale. Il pezzo forte della pellicola però è il finale alternativo (uscito nella versione UNRATED), capace di stravolgere totalmente quanto visionato nel finale della prima versione e che avrebbe permesso alla pellicola di regalare allo spettatore un finale ancora più estremo e pessimista.
ROVINE è un horror di puro intrattenimento che non disdegna gore estremo e momenti esaltanti ma nerissimi come la pece. Una dimostrazione di quanto sia deleterio far incazzare la natura più antica, affascinate ma … sempre ostile nei confronti dell’uomo! VALUTAZIONE 8/10

H.E.