RUBBER (2010) di Quentin Dupieux

‘No reason’ e …. cosi sia!! Il film che ha fatto conoscere al mondo la versione da regista (nonostante questa sia stata la sua terza pellicola) di Mr. Oizo, musicista venuto alla ribalta negli anni ’90 (grazie perlopiù alla pubblicità weird della LEVI’S con il brano electro Flat Bea), ovvero Quentin Dupieux, è stato il bizzarro film RUBBER, proiettato per la prima volta addirittura al festival di Cannes. Un film che farà da apripista alle successive opere dell’autore francese, come WRONG, WRONG COPS E REALITE’, sicuramente più riuscite di questo film con protagonista io pneumatico Robert. Forte di un incipt ‘metafilmico’ per nulla banale, con la presentazione di una piccola platea di spettatori nel deserto ed un monologo del poliziotto Chad che sminuisce ed allo stesso tempo omaggia film celebri ed alcune situazioni senza logica e senso presenti negli stessi. Cosa sono destinati a visionare il variopinto gruppo di spettatori, armati di binocolo, nel deserto californiano? Un pneumatico di un’automobile abbandonato che prende improvvisamente ‘vita’, inizia a muoversi e conoscere il mondo che lo circonda. Ben presto il copertone inizierà a conoscere anche le proprie potenzialità, su tutte la telecinesi, facendo esplodere prima un coniglio selvatico e poi uno uomo ed una donna. Quando si avvicinerà ad una bella ragazza in un motel, inizierà, forse, a prendere veramente coscienza e consapevolezza della sua esistenza. Il tutto avviene mentre la polizia, capitanata da Chad, inizia a dargli la caccia …..Se le citazioni ed omaggi al cinema horror, weird e sci fi si sprecano (su tutti SCANNER e il B-movie ATTACK OF THE KILLER TOMATOES), le continue provocazioni da parte di Quentin Dupieux non permettono mai allo spettatore di analizzare o dare un minimo di senso al film, giocandosi tutto su cambi di ritmo e scene spezzate di metacinema puro. In questo contesto illogico, che prende le distanze dalla realtà, Dupieux critica direttamente lo spettatore più cinefilo, animato sempre da buone intenzioni nella ricerca di trovare un senso e una motivazione su qualsiasi film, dove lo sforzo di qualsiasi analisi è destinato a naufragare quando lo stesso regista finisce per prenderlo in giro, immergendolo in un vortice di ‘non sense’ delirante e assolutamente demenziale. Effetti speciali esplosivi e volutamente pacchiani, in linea con i peggiori B-movie del secolo scorso, faranno da sfondo ai continui siparietti con protagonista il silenzioso ma assai dinamico pneumatico Robert, mentre la vibrante colonna sonora tecnho pop in puro stile 90s (il film è ambientato negli anni ’90) regala forse quella vivacità non sempre presente nei dialoghi e nelle situazioni proposte, nonostante la gradevolissima presenza della sensuale Roxane Mesquida. Memorabile il finalissimo, un richiamo eccellente a quello di ZOMBIE 2 di Fulci, dove New York è sostituita dalla Los Angeles californiana (quella appunto dedicata al cinema luccicante d’intrattenimento di Hollywood), prossima ad un imminente cambio epocale causato da Robert ed i suoi ‘nuovi adepti’. RUBBER è un frizzante weird estremo da vedere e amare con il cervello spento, perché ….. ‘no reason’, ovviamente 😀 !! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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