SAN BABILA ORE 20: UN DELITTO INUTILE (1976) di Carlo Lizzani

Negli anni ’70 a Milano era in corso una guerra civile, mai definita tale dalla storia (e giornalismo nostrano) ma non invisibile agli occhi dei più attenti ai turbolenti frangenti di quel periodo. Un conflitto politico sfociato ben presto in rappresaglie, stragi e terrorismo, rosso e nero. Proprio da un fatto di cronaca datato 25 maggio 1975 e avvenuto a Milano, il regista Carlo Lizzani prende spunto per dare vita ad uno dei noir politici più cupi, violenti ed estremi di quel decennio, periodo terribile per quanto concerne la storia italiana ed allo stesso tempo assai luminoso per il nostro cinema.
Piazza San Babila nel 1975 non è un luogo come gli altri. Da anni si è consolidata come ritrovo di gruppi neo fascisti e simpatizzanti dell’estrema destra italiana. Tra questi abbiamo un gruppo di giovani studenti diciottenni, perlopiù benestanti e figli di famiglie ‘per bene’, che passano le giornate a piazzare bombe, picchiare i ‘rossi’ che passano per il loro quartiere e stuprare giovani ragazze, con il beneplacito della polizia, la quale spesso chiude un occhio per oscuri motivi. Una mancata esplosione di una bomba in una sede dei comunisti milanesi, finirà per incrinare i rapporti nel gruppetto di neo fascisti, i quali spingeranno il colpevole del mancato attentato a compiere a tutti i costi un gesto sensazionale ed estremo ….
San Babila-8 P.M. (titolo internazionale) è uno dei film più riusciti nel rappresentare un periodo storico italiano al limite, dove le contrapposizioni politiche, estreme, finivano per rimbalzare costantemente e quotidianamente nei titoli di giornali schierati politicamente. Quel fatto di cronaca citato in precedenza, dove perderà la vita il giovane Alberto Brasili, è solo la punta dell’iceberg di una corrente socio politica ben più presente negli anni ’70 di quello che i libri di storia contemporanea ci hanno spiegato. Lizzani, regista navigato con alle spalle più di venti film, non si limita ad un’opera documentaristica o solo politica. Quest’ultima infatti ha nella società di quegli anni ed in particolare in quel luogo ben preciso le proprie radici, rappresentate dalle famiglie borghesi e benestanti, da reparti della polizia politicamente indirizzati dall’alto (siamo in piena guerra fredda) e da un desiderio d’agire tipico degli anni ’70, dove violenza e intraprendenza giovanile sembravano inevitabili, figuriamoci per chi, come i giovani ‘sanbabilini’, vedevano nei reduci fascisti un gruppo di vecchi decrepiti oramai riluttanti all’azione. Lizzani presenta in maniera impeccabili i quattro ragazzi del gruppo, mostrando le loro famiglie e storie personali, come l’unico di loro povero e costretto a lavorare per mantenere moglie e figlio, o quella di un informatore della polizia, meschino a fare l’infame nei confronti dei suoi ‘fratelli’ per poche migliaia di lire. Se idee neo fasciste e di estrema destra sono ampiamente narrate, attraverso i quattro sambabilini, quelle dell’altra sponda, di estrema sinistra o comuniste, sono assenti, lasciate solo, con apparente superficialità ed ingenuità, alla figura strampalata dell’unica ragazza del gruppo, Lalla, prima stuprata con un manganello da uno di loro, in quanto impotente, e poi picchiata da un altro di loro addirittura davanti ad una chiesa. Misoginia, stupri, omicidi, corruzione e bombe. Una discesa costante verso un inferno di criminalità che trova nella politica il pretesto per sfogare rabbia, delusione e smarrimento giovanile, che sfoceranno in quel delitto feroce che sarà presente sin dal titolo. Ad amalgamare il tutto una colonna sonora ad opera del maestro Ennio Morricone, forse mai così cupo e pessimista, bravissimo nell’affiancare il male oscuro visionato nel film con un musiche che trascineranno lo spettatore in un contesto incline alla violenza più becera.
SAN BABILA ORE 20 è un film dal ritmo serrato e sostenuto come i migliori polizieschi e thriller italiani dell’epoca, caratterizzato da una vitalità viscerale fuori dal comune da parte dei giovani attori, quasi tutti sconosciuti al grande pubblico, e da una tessitura degli eventi. con annessa cornice che li avvolge, praticamente perfetta.
Una pellicola che vale più di tanti libri di scuola e giornalismo fazioso! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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