SEX AND FURY (不良姐御伝 猪の鹿お蝶) del 1973 di Norifumi Suzuki

Figlia di un periodo storico giapponese estremamente florido per quanto concerne il genere ‘pinky violence’, la poderosa SEX AND FURY è anche una delle tante pellicole ad aver segnato indelebilmente il cinema di Tarantino, ed in particolare, assieme a LADY SNOWBLOOD e FEMALE PRISONER #701: Scorpion il suo dittico KILL BILL. Opera di uno degli autori più prolifici e dinamici del cinema estremo giapponese (SCHOOL OF THE HOLY BEAST e STAR OF DAVID: Beautiful girl hunter ), questo film racchiude in solo colpo erotismo, action, splatter, spionaggio e soprattutto revenge, tematica onnipresente in buona parte del cinema del Sol Levante degli anni ’60 e ’70. Giappone. Sulla fine del XIX secolo, in un periodo cambiamenti epocali per il paese asiatico, un poliziotto viene ucciso barbaramente da tre losche figure davanti agli occhi di sua figlia, ancora bambina. Dopo vent’anni quella bambina è divenuta un abile giocatrice d’azzardo e borseggiatrice ma soprattutto letale con le armi da taglio. La sua ricerca ossessiva degli assassini del padre, i quali si possono riconoscere con tatuaggi di animali sulla schiena (cinghiale, cervo e farfalla), si incrocia con quelli di una spia inglese e di un rivoluzionario, innamorato di quest’ultima. Tutti e tre finiranno per avere nei potenti di turno, ex yakuza e ora falsi benefattori, gli stessi nemici. La strada della vendetta però nasconderà insidie e pericoli, oltre a scomode verità, dolore e soprattutto … sangue!! Impreziosito dalla forte figura erotica di Christina Lindberg, la celebre vendicatrice bendata di Thriller: A Cruel Picture (altro film fondamentale per la cultura exploitation di Tarantino), SEX AD FURY ha però nella figura della protagonista, una sensuale quanto letale Reiko Ike, la sua forza trascinante. Basta la scena iniziale dove lei senza veli affronta scalza nella neve un gruppo di giocatori armati di spade per farci innamorare di questa storica pellicola. Da lì in poi il film alterna frangenti estremi ad altri ad alto tasso erotico, in puro stile pinku eiga, dobe torture ed erotismo, anche lesbo, si intrecciano senza sosta. Se la trama principale merita sin dalla scena iniziale, afferente l’omicidio del padre della protagonista, la sotto trama relativa alle sotto tracce politiche, tese perlopiù a dare struttura al periodo storico giapponese del primissimo ‘900, non sono sempre esaltanti, anzi a tratti anche noiose. Tra geyser di sangue, erotismo, torture diaboliche, scontri feroci e una colonna sonora avvolgente, la soddisfazione per ogni appassionato del cinema nipponico sarà ampiamente ripagata. Un estremo revenge movie (che vedrà da li a poco concretizzarsi anche un sequel) ricco di un fascino d’annata, unico e per certi versi inimitabile, che solo quel periodo storico ha saputo regalarci. Imperdibile! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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