SNUFF 102 (2007) di Mariano Peralta

Il regista argentino Mariano Peralta, dopo aver realizzato commedie trash, si cimenta con un genere molto in voga negli anni 2000, il torture o finto snuff. Il film di Peralta, più volte massacrato dalla critica e da molti colleghi del settore, non è proprio penoso come si vuol far credere. Certamente la regia, montaggio e fotografia non sono da oscar del cinema, ed appaiono troppo confuse e sporche, ma quel che conta è il risultato finale: un discreto film violento, puro e crudo. Protagonista, se cosi la vogliamo definire, una giovane giornalista interessata alle leggende che circondano i filmati “snuff” ed altre perversioni dell’uomo visionabili in internet. La ragazza cerca le risposte da un presunto “luminare” del settore, il quale si lancia in filosofiche certezze, un pò sterili e banali, sul significato di ‘video snuff’ e pornografia. Il servizio della giornalista è inframezzato con le gesta di un uomo incappucciato, stile THE COLLECTOR, che tortura selvaggiamente tre donne, dove una delle tre sembra proprio la giovane giornalista……
La storia messa in piedi dal Peralta diventa una “scusa” per dare una struttura solida ad una trama un po’ esigua, affiancata da dialoghi banali sul mondo snuff collegato al cyberspazio. Le forze trainanti del film sono, manco a dirlo, le torture inflitte alle tre donne, le vittime destinate a diventare le numero 100, 101 e appunto 102 della macabra collezione del killer seriale. Queste sono di una ferocia inaudita, soprattutto quelle destinate a quella incinta. Vediamo dita tranciate, denti e mascelle spappolati, arti amputati, perforazioni vaginali con la lama e necrofilia becera. Sono presenti inoltre varie sequenze buttate lì a caso nel corso del film, semplicemente per scioccare lo spettatore, come sequenze porno, sgozzamenti di maiali, maltrattamenti ad una povera scimmietta e varie torture sparse spacciate per vere. Un film lontano dai capolavori estremi, ed in particolare ‘torture’, di nuova generazione (ATROZ, e VISCERAL- between the ropes of madness, tanto per citarne alcuni in lingua spagnola e sudamericani), ma che rimane, senza ombra di dubbio, uno dei più riusciti low budget del genere torture del decennio scorso. VALUTAZIONE 7/10

 

H.E.