STEEL COUNTRY (A DARK PLACE) del 2019 di Simon Fellows


Il fascino oscuro della provincia americana diventa ancora una volta terreno fertile per un neo noir più nero delle pece, dove vile omertà e storie familiari di miseria (e poca nobiltà) rappresentano la cornice ideale di una storia drammatica ed inquietante, che racconta gli orrori di piccolo paese della Pennsylvania, d’acciaio solo in superficie. 
Donald, un uomo affetto da autismo, che vive con la madre ed è padre di una ragazzina avuta in una nottata di alcool con una donna del posto, lavora come conducente di un camion di servizi igienico-sanitari. La scomparsa di un bambino, che lo salutava sempre dalla finestra mentre lui passava a raccogliere i rifiuti giornalieri, ed il sospetto che la polizia stia nascondendo qualcosa spingono Donald a maturare una sorta di ossessione per il caso e a dedicarsi per conto proprio alle indagini, finendo però, una volta trovato il cadavere del bambino annegato in un fiume, per scatenare un inferno nella piccola e paradisiaca, solo in superficie, cittadina americana di provincia …….<br>Una pellicola cruda e amara, dove il protagonista Donald, interpretato con efficacia e maestria da un ottimo Andrew Scott, finirà per coinvolgere sempre più lo spettatore nell’abisso raccapricciante di segreti inenarrabili che lo circondano, destinati a lasciare scioccato anche lo spettatore più scafato all’estremo. 
Sin da subito la lente d’ingrandimento finirà per essere focalizzata sui personaggi più potenti ed apparentemente intoccabili del piccolo paese della Pennsylvania, il quale finirà per intrecciarsi in maniera perfetta con il disagio mentale e personale di Donald (il rapporto con la figlia, con sua madre, con la donna madre di sua figlia, con la collega di lavoro), il quale, come sarà lui stesso a sottolinearlo, è consapevole della sua difficile convivenza nel sistema. Il desiderio di verità, associato a quelli di riscatto e rivalsa, oltre a quello di proteggere il sangue del suo sangue, lo porterà ad una serie di scelte forti e coraggiose, destinate però a compromettere per sempre la sua esistenza.
L’ennesima storia di abusi e vigliaccheria, raccontata però da un punto di vista più puro ed ingenuo ma non per questo meno estremo e scioccante. Un piccolo grande noir drammatico a tinte forti triste, amaro ed assai inquietante, che mostra ancora una volta quanto imperfetta sia quell’America di provincia lontana anni luce da quella perfetta e ‘democratica’ pubblicizzata in tutto il mondo! Imperdibile! VALUTAZIONE 8,5/10

H.E