TERRITORIES (Territoires) del 2010 di Olivier Abbou

Nei film d’oltreoceano abbiamo quasi sempre visto il confine Messico-Stati Uniti come sinonimo di clandestinità, illegalità, traffico d’armi, droga e ovviamente materiale umano. Il regista canadese Abbou approfitta del confine casalingo, quello canadese con gli USA, per raccontare e stupire con una storia figlia dei nostri tempi e riconducibile non solo al Nord America, ma anche alla nostra vecchia Europa.
Razzismo, giustizia fai da te, militarismo civile e torture stile campo di prigionia di Guantánamo, sono gli ingredienti principe di questo horror thriller made in Canada.
Cinque ragazzi americani stanno tornando in patria dopo aver passato due giorni in Canada per un matrimonio. Lungo la frontiera, in una strada buia ed isolata vicino al bosco, vengono fermati da un posto di blocco con un paio di risoluti e presunti poliziotti di frontiera. Dopo diversi minuti di tensione alle stelle ed aver ucciso il cagnolino del gruppo, sospettato di essere un ‘mulo’, i due poliziotti uccidono senza esitare un ragazzo del gruppo. I rimanenti quattro vengono trascinati, con la forza e la pistola puntata alla tempia, nel bosco. Da lì in poi inizierà un vero e proprio incubo, soprattutto per uno del gruppo dall’aspetto e dal cognome arabo. Dopo mesi dalla loro scomparsa, i familiari dei ragazzi incaricheranno un investigatore privato per far luce sugli eventi e scoprire quanto accaduto ai loro cari….<br>Umiliazioni, torture fisiche e psicologiche (estreme), gabbie da animali ed interrogatori allucinanti. Questo è quello che subisce il gruppo dei giovani americani, consapevoli ben presto di essere finiti in un mondo lontano dal quello regolamentato dalle leggi conosciute. I quattro nuovi prigionieri passano da abiti civili alle famosissime tute arancioni USA, viste mille volete nelle carceri di massima sicurezza americane. I due presunti poliziotti, due ex militari reduci della guerra del golfo, vivono entrambi in un mondo chiuso, dedito alla giustizia fai da te ed una rigida disciplina americana. Il loro passato, fatto di leggi non scritte, dove la vita del più giovane salvata in guerra dal più anziano, ora mezzo malato, costringe il primo a prendersi cura dell’altro. La bandiera americana onnipresente e costantemente omaggiata, la facilità delle torture e dell’uso delle armi, rappresentano un male oscuro e forcaiolo presente nella nazione americana e visto sempre con sospetto a volte, con ammirazione in altre dal vicino Canada.
La tensione non calerà mai, nemmeno nel finale, lontano anni luce da classici stilemi del cinema horror a stelle e strisce…..stavolta la speranza, anche quella più tenace, è destinata a soccombere. Uno dei torture movie più potenti e feroci del cinema estremo recente!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.