TESIS (THESIS) del 1996 di Alejandro Amenábar

“AVVERTIAMO GLI SPETTATORI CHE LE IMMAGINI CHE STANNO PER VEDERE … POSSONO TURBARE LA LORO SENSIBILITÀ” Sono passati oramai 25 anni da TESIS, primo lungometraggio dello spagnolo Alejandro Amenábar. Un’opera che prende spunto da uno dei suoi primissimi cortometraggi (in particolare Himenóptero del 1992) e che tratta un tema, relativo ai famigerati filmati snuff, che esploderà letteralmente nel cinema indie negli anni 2000 in maniera decisamente più estrema dal punto di vista visivo(Da ATROZ a AUGUST UNDERGROUND, da A SERBIAN FILM a SNUFF 102 la lista è assai ricca e corposa). Angela è una studentessa spagnola in procinto di presentare la sua tesi finale, relativa al ruolo e percezione della violenza nel mondo degli audiovisivi, cinema e media. Angela, cerca con ossessione di recuperare i film più estremi e violenti mai realizzati, al fine di ampliare i propri orizzonti e permetterle così di concludere la propria tesi. Per questo si rivolge ad un suo conoscente di corso, tale Chema appassionato di horror estremi e shockumentary, ed al suo professore di corso. Quest’ultimo si reca negli angoli più bui della videoteca dell’università, finendo per morire durante la visione di una VHS senza nome. Angela, che lo troverà senza vita nella sala visioni dell’università ruba la VHS, scoprendo una macabra realtà in quanto questa si rivelerà essere un video snuff, in cui una ragazza viene torturata fino alla morte. Presto scopre che la ragazza era una ex studentessa della sua facoltà. Per lei e per il suo amico Chema, inizia una pericolosa caccia all’autore di questo terribile video di morte finendo per rischiare lei stessa di fare la stessa fine della studentessa scomparsa …… Di acqua estrema sotto i ponti ne è passata tantissima da questo film. La sua forza non risiede però nello shock visivo, quasi del tutto assente, privilegiando la provocazione della morbosità umana per il fascino del male, rappresentato al meglio da filmati di morte reali girati per soldi e sicuramente per un sadico piacere … facilmente occultabile alle ‘persone per bene’.La trama di Tesis è invecchiata non proprio benissimo, finendo alla lunga per non essere il vero punto di forza della pellicola. Dove funziona e riesce a mantenere un fascino inossidabile è senza dubbio l’atmosfera mistery e di puro thriller, perennemente sospesa e dal sapore molto 70s, anche perché finiremo per essere avvolti da omaggi continui al cinema che ha sfiorato il tema centrale della pellicola (la maglietta di CANNIBAL HOLOCAUST di Chema è un ottimo biglietto di presentazione). Alejandro Amenábar attinge a piene mani dai gialli all’italiana, senza cercare di replicarne l’estetica finendo per creare a ripetizione false piste, sospetti e macabre verità, riuscendo ad alimentare la curiosità dello spettatore fino alla fine, senza mai dover mostrare nulla di veramente estremo e lasciandolo (anche a causa di un budget limitato) sempre e solo alla fantasia dello spettatore. In conclusione TESIS è un più che discreto thriller psicologico e validissimo come opera prima, lontano però per analisi ed efferatezza dai migliori film estremi afferenti il genere snuff e la passione per la morte … degli altri! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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