TESNOTA (Closeness) del 2017 di Kantemir Balagov

TESNOTA (Closeness il titolo internazionale), in uscita in pochi fortunati cinema anche nel nostro belpaese (anche se spero sia distribuito solo sottotitolato) proprio in questi giorni, è un dramma socio-politico che mette in luce il breve periodo di ‘pace’ tra le due guerre cecene a cavallo tra il secolo scorso e quello attuale (dal 1996 al 1999), dove tutto ruota attorno alla figura della giovane ribelle Iliana. 
Nalchik, Caucaso settentrionale. 1998. Ilana, poco più che ventenne, aiuta il padre nella sua officina. La sera, dopo che in casa viene festeggiato il fidanzamento del fratello di Ilania, David, questo viene rapito insieme alla ragazza e futura sposa.
La comunità ebraica, di cui entrambe le famiglie fanno parte, si riunisce per provare a racimolare i soldi necessari per pagare il riscatto. Ma non bastano per salvare David. Inizia così una lotta contro il tempo per trovare i soldi necessari per la sua liberazione. Nel frattempo la ribelle Iliana sembra preoccuparsi più di se stessa e del suo divertimento che del fratello rapito …….<br>Pur non essendo una zona interessata direttamente ai conflitti sopra citati, dimostra quanto forte sia stata l’influenza della guerra il tutto il Caucaso, soprattutto nelle comunità minori come quella ebraica, la quale non sempre, come scopriremo nel film, naviga nell’oro. Al centro di tutto però abbiamo la figura di Iliana, una ragazza desiderosa solo di vivere al massimo la propria età ma coinvolta, per cause di forza maggiore, a lottare contro tutto e tutti. Sarà lei infatti l’ago della bilancia, Innamorata di un ragazzo locale, dedito a feste di alcool, droghe e musica elettronica, sarà costretta ad accettare di sposare un coetaneo benestante del luogo, la cui famiglia garantirebbe i soldi per il riscatto del fratello. Una dimostrazione di forza interiore, non sempre dimostrata in maniera eccelsa e perfetta, finirà per determinare le sorti di questa famiglia onesta, fondata su principi solidi ma povera e immersa in un contesto socio economico miserabile e privi di prospettiva futura. Il regista è nato e cresciuto nei luoghi descritti nel film proprio negli anni ’90. Proprio per questo non poteva esimersi di mostrare l’orrore vero. Sarà proprio la visione incastonata a sorpresa di un filmato shock VM18 (ripreso nei peggiori ‘shockumentary’ degli anni 2000 tanto denigrati dal ‘quelli che benpensano’) a lasciare di stucco Ilenia, i suoi amici e ovviamente gli spettatori, i quali sicuramente mai si sarebbero aspettati di assistere ad una decapitazione reale (visionata in un vecchio televisore sito in un posto orrendo dove gli ‘amici’ di Ilenia si riuniscono per una festicciola) di soldati russi da parte dei guerriglieri ceceni. L’orrore, quello vero, impedisce di fuggire anche con la mente, costringendo Iliana ad affrontare di petto una situazione tragica che sarebbe impensabile nella maggior parte dei paesi occidentali attuali, ovvero considerare i rapimenti delle persone per racimolare soldi per la propria causa militare (nel secolo scorso in Italia avveniva lo stesso). L’interpretazione dell’attrice russa Darya Zhovner nei panni di Iliana finirà per diventare gigantesca, viscerale e magnetica, costringendo lo spettatore ad un giudizio controverso e per nulla definitivo sulla sua figura. Momenti toccanti ed emotivamente forti non mancheranno, mentre la creazione maniacale di un periodo storico vicino e vivissimo nelle menti delle popolazioni dell’area geografica del Caucaso, ci lasceranno a fine visione un’amarezza e tristezza infinita, destinata a smuovere la nostra coscienza e mettere in luce i valori portanti di un nucleo famigliare, nonostante le problematiche a lei esterna ma destinate a frammentarla. 
Un dramma forte, intenso e ruvido, da vedere, ascoltare e vivere assieme alla sua bravissima protagonista! VALUTAZIONE 4/5

H.E.