THE ANGELA CHAPTERS (2020) di Lucifer Valentine

“Its ok big brother, you can use me to get to her, open me up and use me, i’ll be her grave i look at myself in the mirror, and i see you master.”Dopo cinque anni dal quarto capitolo della saga ‘VOMIT GORE’, VOMIT GORE 4: BLACK MASS OF THE NAZI SEX WIZARD del 2015 e tre dalla morte della sua musa Ameara LaVey, la prima e indimenticabile interprete della ‘ragazza perduta’ Angele Aberdeen, il misterioso Lucifer Valentine torna con un format diverso, semi-antologico, dove sono racchiusi 6 cortometraggi (alcuni corposi come un mediometraggio) che si allacciano alle visioni ed esperienze perverse, ampiamente illustrate nei quattro capitoli precedenti, della ragazza che ha venduto, dopo abusi e droghe, l’anima al diavolo. I primi tre episodi con una ragazza protagonista, il quarto con un altra e con gli ultimi due un’altra ancora. Rappresentazioni sporche e malsane della ‘mitologica e satanica’ figura di Angela Aberdeen, attraverso uno stile che si rifà parecchio a quello visionato nel documentario BLACK METAL VEINS (sempre di L.V.), con interviste dal forte carattere psicologico e visioni minimali. Come accennato in precedenza, possiamo dividere questa nuova raccolta antologica in 3 parti. La prima, senza dubbio la più noiosa e scadente per quanto mostrato, vede tale Candice White interpretare posseduta Angela. Questa finisce ben presto per subire partiche di soffocamento e piacevoli violenze bondage sul proprio corpo, senza dimenticare pratiche tanto care a Lucifer come pissing e graffiate estreme. Nulla di nuovo o particolarmente degno di nota nei primi, brevi, tre capitoli intitolati: RAISED IN FILTH, I’M A PERFECT TEN, THE HUMAN RATTLESNAKE’. Con il quarto, SORCERER OF PISS, si torna alla memoria a BLACK MASS ed al primo capitolo della saga SLAUGHTERED VOMIT DOLLS, con incisioni naziste e religiose sulla carne della malcapitata di turno (Sister S), fino a poderose cascate di urina e vomito. Con il quinto capitolo, ANGEL ABUSE, finalmente alziamo il livello estremo sotto tutti i punti di vista, con una giovane ed esile protagonista femminile degna della succitata Ameara LaVey. Tra torture, sangue, corde, manette, strap-on, sesso lesbo, abusi e violenze fisiche senza sosta, la noia non è contemplata, complice una regia più dinamica e meno nevrotica del solito, dove torneranno volti noti del ‘cinema’ di Lucifer del passato, tra cui la famigerata tossica di BLACK METAL VEINS, visibilmente appesantita ma sempre fuori di testa. Dopo questo succoso e piacevole capitolo concludiamo l’antologia di Mr Valentine con I NEED A TEACHER, dove la medesima ragazza visionata in precedenza è intenta a mostrarsi senza veli ed a proprio agio con diversi sex toys, quasi fosse in video chat con lo stesso Lucifer. In conclusione THE ANGELA CHAPTERS non mostra quasi nulla di innovativo (escluso il quinto episodio, vera forza trascinante dell’intera opera), rimanendo vincolato a certezze luciferiane come vomito e tecniche rudimentali di soffocamento, evitando di sperimentare vero nuovi territori cinematografici e narrativi, finendo così per lasciare parecchio amaro in bocca (misto vomito) a chi si aspettava dopo cinque anni qualcosa di più estremo e meno ripetitivo rispetto ai lavori precedenti, che tanto hanno fatto parlare, più male che bene, di questo regista nei bassifondi underground del panorama estremo da dieci anni circa a questa parte. “I’ll always come back to you master …. i’ll always come back for more’!! VALUTAZIONE 2,5/5

H.E.

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