THE ASSASSINATION OF JESSE JAMES BY THE COWARD ROBERT FORD (2007) di Andrew Dominik

160 minuti per un film non sono pochi e quando sono così tanti rischiano di demoralizzare lo spettatore. Per nostra fortuna in quest’opera gigantesca sono sfruttati tutti in maniera superlativa. Tratto dal romanzo omonimo del 1983 di Ron Hansen (ispirato a sua volta ad una storia vera), il film di Dominik è un western atipico ma al tempo stesso uno dei migliori di sempre, forse il vertice del genere del nuovo secolo. Questo avviene grazie ad una sceneggiatura imponente, una regia che mescola visioni caleidoscopiche a ritratti umani con una semplicità e profondità disarmante, paesaggi western mozzafiato e dialoghi magnetici, interpretazioni impeccabili e musiche sublimi, ad opera di Nick Cave (presente con un cameo indimenticabile) e Warren Ellis, divine e diaboliche allo stesso tempo.
La trama del film, nonostante la sua spettacolare rappresentazione, è semplicemente racchiusa nel titolo. Ambientato nel biennio 1981-82 nel Missouri, il film inizia con l’incontro tra il noto criminale Jesse James ed un giovane che desiderava unirsi alla banda, della quale faceva già parte suo fratello Charlie, tale Robert Ford, Bob per gli ‘amici’. L’ammirazione di Robert nei confronti del leggendario Jesse e delle sue gesta criminali, finirà per tramutarsi in una contorta ossessione, destinata a sfociare in un tradimento simile a quello avvenuto duemila anni fa tra Gesù e Giuda…….
Se il nome di Jesse James è quello più noto e famoso ai più, il vero protagonista del film sarà Robert, e ancora di più il suo conflitto interiore che lo tormenta in crescendo man mano che conosce Jesse e la sua umanità. lontana anni luce dalla caricatura letta nei romanzi e racconti popolari, conservati gelosamente sotto il letto. Umanità armata di crudeltà naturalmente, per quanto concerne Jesse, un capo spietato e paranoico, incapace di fidarsi ciecamente di qualcuno. Un film ambientato nel vecchio West ma specchio di illusioni vissute da tantissimi giovani (e non solo) nei confronti dei loro idoli, incapaci così di visualizzarli come persone, con tutti i loro pregi e difetti. Quando questo accade il passaggio da fan a stalker è breve, e tale era diventato Robert Ford. Passione, ossessione, rimorso. Tre passaggi fondamentali della sua breve vita (morì a soli 30 anni) e destinati a delinearne una figura controversa e centrale della storia americana del XIX secolo, in quanto legata appunto a Jesse James. Come anticipato in precedenza le interpretazioni di tutti gli attori cono fenomenali, nessuno escluso, ma quelle di Brad Pitt nei panni di James, minaccioso come non mai, e Casey Affleck in quelli di Robert Ford, sono oltre la perfezione ed incredibilmente simbiotiche tra di loro. Due facce oscure della stessa medaglia di storia a stelel a strisce. Una perfetta demistificazione di una leggenda americana, come Jesse James, e una metodica ricostruzione di una personalità smarrita come quella di Ford. Questo avviene con visioni spesso oniriche e distorte (la sequenza della rapina al treno è da rivedere all’infinito), accompagnate da lunghi silenzi e confronti di sguardi e personalità forti e prigioniere di sé stesse. Un film sospeso, sofferente nel suo incedere lento quanto magnetico ed ipnotico, accompagnato con mestiere da musiche penetranti, claustrofobiche e da pelle d’oca. Un ‘drama western’ biografico poderoso, unico e dolorosamente favoloso. Fondamentale! VALUTAZIONE 10/10

 

H.E.