THE BABY (1973) di Ted Post

THE BABY, piccolo grande cult degli anni ’70 diretto da Ted Force (MAGNUM FORCE), è solo in apparenza un’opera grottesca e bizzarra, in quanto evidenzia sin da subito aspetti inquietanti, situazioni decisamente disturbanti e sempre più estreme. Ann, un’assistente sociale che ha recentemente perso il marito, indaga sulla strana famiglia Wadsworth. Un nucleo familiare costituito da una madre severa, due figlie ventenni e soprattutto un ragazzo, oramai adulto nel fisico, cresciuto ed accudito come fosse un bebè. Non sa camminare né parlare, si nutre quasi solo con il biberon e fa uso ancora del pannolino. Ann, convinta che in realtà ‘Baby’ (questo il suo nome) sia sano e costretto a restare infantile per colpa della sua famiglia, cerca di convincere, a tutti i costi, la madre di Baby a portarlo in un centro di cure specializzato per bambini affetti da malattie mentali. Se i Wadsworth nascondono segreti inconfessabili, anche Ann custodisce gelosamente un segreto, legato a doppio filo alle sue reali intenzioni su Baby …..THE BABY è tutto quanto si possa desiderare da un horror americano degli anni ’70, bellezze mozzafiato comprese. Ovviamente la violenza fisica non manca, anche se arriverà solo nella parte finale, bensì è quella psicologica a primeggiare in maniera massiccia, con aspetti torbidi e morbosi destabilizzanti basati sempre sulle basi tutt’altro che solide di una famiglia disfunzionale, che pratica incesto e torture della peggior specie ai danni del suo ‘cucciolo’. Baby è interpretato magnificamente da David Mooney, bravissimo nel creare empatia e amarezza per una figura così fragile ed allo stesso tempo controversa. Non solo lui, tutto il cast funziona alla grande, creando perfettamente e costantemente un ambiente malsano, surreale e perennemente inquietante. Ancora più centrale e fondamentale rispetto a Baby è la figura di Ann (Anjanette Comer), oggetto di una formidabile trasformazione e ribaltamento della trama da thriller a horror purissimo nella seconda parte, grazie ad un colpo di scena finale totalmente inaspettato ed incredibilmente ad effetto. THE BABY è un horror estremo pieno di sfumature e ricco di sotto trame afferenti temi delicati come le malattie mentali e le conseguenze familiari dovute ad esse, reso credibile da una regia sempre sul pezzo, mai banale e che esalta al meglio tutte le potenzialità di una solida sceneggiatura e dei suoi controversi protagonisti. Ottimo! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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