THE BANANA SPLITS MOVIE (2019) di Danishka Esterhazy


Swingo, Bingo, Drooper e Snorky sono tornati. I quattro pupazzi antropomorfi protagonisti della serie tv prodotta dalla celebre Hanna-Barbara per bambini, nata sul finire degli anni ’60 e giunta anche in Italia negli anni ’80, rivive nuovamente in una veste rinnovata e …. horror. Ebbene sì, qualche produttore americano carente di idee ha avuto la brillante idea di rispolverare i quattro pupazzoni e catapultarli in un film horror e fantascientifico ‘american style’, dove gore, splatter e cattiveria senza fine trovassero, senza ragione alcuna, terreno fertile.
THE BANANA SPLITS, uno show che resiste da ormai 50 anni, appare ormai datato e prossimo al capolinea. Harley, un bambino di sei anni, sembra essere l’unico bambino tra i suoi coetanei ancora entusiasta di questo vecchio show. Per il suo compleanno, madre, fratello e patrigno lo portano allo show dei Banana Splits, per assistere allo spettacolo dal vivo e soddisfare il suo più grande desiderio, toccare con mano i suoi miti. Lo spettacolo dal vivo non parte con i migliori auspici, in quanto dietro le quinte si apprende che questo sarà l’ultimo spettacolo con protagonisti i quattro pupazzi, in quali sono dei robot anch’essi datati e prossimi alla rottamazione. La chiusura improvvisa cambia evidentemente qualcosa nel software dei quattro robot antropomorfi, destinando il pubblico del loro ultimo show ad una inattesa mattanza. La nostalgia del passato, ed in particolare di show e atmosfere spesso balorde e fittizie degli ultimi decenni del secolo scorso sembra oramai destinata ad un continuo rifacimento, forzato o poco veritiero poco importa. Se nella superba pellicola BRIGSBY BEAR di Dave McCary, il sogno si mescolava ad un’orrida realtà, dove l’operazione nostalgia faceva centro, in questo pasticciato e ‘non sense’ THE BANANA SPLITS MOVIE non tutto funziona come dovrebbe, sceneggiatura per prima, incapace di dare un minimo di logica e motivazione alla sarabanda di violenza a cui assisteremo. Per fortuna la regia della giovane Danishka Esterhazy (già all’opera con il valido sci fi LEVEL 16) mantiene la pellicola su livelli accettabili mentre il livello di gore e splatter finirà per crescere minuto dopo minuto. Tra amputazioni selvagge, sventramenti, gore e sangue a fiumi, lo spasso prettamente horror permetterà alla pellicola di scivolare verso una parte finale delirante ed un pizzico trash, dove spiegazioni e motivazioni non sono destinate a trovare spazio. Questo film, un mix assurdo di generi e poco incline a riprodurre il fascino old style della serie per bambini (è ambientato ai giorni nostri), rappresenta un’occasione mancata (al contrario del sopracitato film di Dave McCary), dove gli unici momenti di godimento e divertimento finiranno per essere le balorde e violentissime uccisioni presenti, sicuramente poco adatte ad un pubblico di bambini ma gratificanti per i più adulti amanti dell’eccesso. A fine visione, per risollevarci il morale, non resta che canticchiare, con gioia, la celebre ‘The Tra La La Song (One Banana, Two Banana)’! VALUTAZIONE 2,5/5 <br>

H.E.