THE CELL (LA CELLULA) del 2000 di Tarsem Singh

Horror e sci fi raramente sono andati così d’accordo, e a braccetto, come in questo THE CELL, figlio anche di generi, pellicole ed estetiche anni ’90, dai thriller hollywoodiani più famosi di fine secolo (IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, SEVEN) a figure sacre e profane più volte protagoniste di videoclip più o meno noti del decennio sopra citato (LOOSING MY RELIGION dei REM su tutti).
Grazie a una nuova scienza trascendentale, una psicologa, Catherine Deane, riesce a calarsi nell’inconscio di un’altra persona. Catherine ha già fatto questo viaggio senza precedenti nelle mente di un bambino in coma per riportarlo alla vita cosciente. Per questo l’agente speciale dell’FBI Peter Novak la chiama dopo che è caduto in coma Carl Stargher, un terribile serial killer che ha nascosto la sua ultima vittima in una cella piena di insidie. Catherine accetta di calarsi nella tortuosa mente del mostro, perché scoprire dove egli ha nascosto la sua vittima è l’unico modo di salvarla. Ma il viaggio nella perversità di Stargher sarà per lei e per la sua mente molto pericoloso …..
Senza risparmiare stereotipi del cinema hollywoodiano e più patinato (la ragazza catturata nel parcheggio, l’arrivo dell’agente FBI la rallentatore con l’elicottero, dialoghi tra poliziotti triti e ritriti), THE CELL regala uno dei villain più istrionici e sorprendenti del cinema recente, interpretato in maniera esagerata e più che riuscita da un camaleontico Vincent D’Onofrio (l’indimenticabile ‘palla di lardo’ di FULL METAL JACKET), al punto da oscurare due attori (ma non solo, per quanto concerne la cantante latina) noti al grande pubblico, come Jennifer Lopez ed Vincen Vaughn.
Cromature spettacolari e trip mentali che affascinano non poco, dove sono mescolati sapientemente sesso, esotico, religioni e visioni oniriche che di scientifico hanno ben poco. Per quanto concerne l’horror, con tanto di sangue e gore, non si rischia di rimanere delusi. Sono proprio le visioni estreme e surreali della mente del serial killer (e anche quelle reali ad inizio film) a lasciare più volte senza fiato ancora oggi, senza mai rinunciare ad una visione originale e particolare dell’orco e incubo del sonno, più volte citato nel film. Assieme a CUBE forma un dittico fondamentale e unico nel panorama ‘horror & sci fi’ di quegli anni, e tra i pochissimi film fantascientifici ad essere invecchiati come il vino. Un gioiellino estremo da visione obbligatoria! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.