THE DEN (2013) di Zachary Donohue

La tecnica found footage, spesso criticata a dismisura dai ‘puristi’ del cinema, ha, negli ultimi 25 anni, portato al contrario nuova linfa nel genere horror ed in particolare quello più estremo. Da NOROI a LAKE MUNGO, da HELL HOUSE LLC a THE CONSPIRACY, da EXHIBIT A fino al franchise V/H/S, solo per citarne alcuni, la lista è decisamente importante, . Tra i titoli FF più incisivi e riusciti del decennio scorso abbiamo anche THE DEN, pellicola dedicata a chat, screen life, hacker, red room e comunicazione online in generale. Un film veloce, secco e ricchissimo di personaggi, dettagli, violenza estrema e con il pregio di alzare l’asticella della tensione in maniera costante e verticale fino alla fine.
Elizabeth è una studentessa che ottiene una borsa di studio per studiare il comportamento psicologico delle persone nel social network THE DEN. Questo social, sempre più alla moda, permette a tutti di esibirsi senza regole e limiti, variando dall’erotico al trash, dal bizzarro alla possibilità di incontrare nuovi amici e partner con passioni comuni. Quando Elizabeth, mentre prosegue la sua ricerca, è testimone di un brutale omicidio online, viene rapidamente immersa in un incubo in cui lei e i suoi cari vengono presi di mira per lo stesso macabro destino della prima vittima ….
Quest’opera prima, e unica, dello sconosciuto Zachary Donohue, è costruita e scritta a regola d’arte, in quanto mette inizialmente a proprio agio lo spettatore, caricando lentamente ma senza sosta dosi sempre più estreme ed in linea con il mondo dei social network (anticipando di qualche anno la loro evoluzione nel globo e l’attuale eccesso di smartphone e dispositivi hi-tech), finendo per trascinare lo spettatore, di pari passo con la protagonista, nel mondo del più oscuro e dannato del web.
Sorvolando su alcune sequenza forzate e inverosimili (impossibile seguire ovviamente tutto e tutti con webcam e videocamere da decine di angolazioni), il film piazza spesso delle pillole estreme di sicuro impatto, alcune fake nello stesso film (una roulette russa), altre, come esecuzioni sommarie a pagamento simil HOSTEL, destinate a caricare fino all’estremo inquietudine, ansia e becera violenza surreale. Comparto sonoro e dialoghi in chat, perfettamente in linea con la nostra epoca digitale, si intrecceranno a meraviglia con il voyeurismo estremo delle ultime generazioni, amplificate e ‘costrette’ dal politicamente corretto a veicolare nel mondo della rete online ai confini della legalità.
THE DEN è quanto di meglio si possa sperare di vedere nello stile ‘screen life’ associato al succitato found footage, destinato a piacere sia agli amanti dell’horror estremo che quelli dei social network di nuova generazione. Vedere … per credere !!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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