THE DEVILS (I diavoli) del 1971 di Ken Russell

La celebre vicenda dei diavoli di Loudun in Francia, del 1634, è uno dei casi di possessione di massa più celebri della storia. Da questo presunto evento di possessione hanno preso ispirazione film, opere teatrali, racconti e romanzi. Proprio a partire da uno di questi, ‘The Devils of Loudun’ di Aldous Huxley, presero ispirazione un’opera teatrale targata John Whiting e soprattutto il celebre film di Ken Russell del 1973. THE DEVILS (in Italia noto come I DIAVOLI) è un elegante capolavoro estremo, sadico e blasfemo, che riesce ancora oggi, dopo quasi 5 decenni, a lasciare attoniti e sbalorditi anche i più avvezzi alle pellicole estreme.
In Francia, nel 1631, sotto il regno di Luigi XIII, il cardinale Richelieu è deciso a demolire definitivamente le velleità autonomistiche della città di Loudon. Ordinato ad uno dei suoi uomini più fedeli, il barone De Laubardemont, di abbattere le fortificazioni della città, questo troverà nel sacerdote della città, Urbain Grandier (il quale gode ancora di piena autonomia dalla casa reale in attesa di un nuovo governatore), un fervido oppositore. Grandier, nonostante sia un sincero e convinto religioso, conduce una vita alquanto viziosa e peccaminosa, destinata ad inficiare anche la mente delle suore orsoline del convento presente nella città di Loudon. Proprio una di questa, Jeanne degli Angeli, ossessionata dalla figura virile e affascinante del sacerdote, finirà per diventare il pretesto per Richelleu grazie al quale distruggere la figura carismatica di Grandier e avere campo libero sulla conquista della città. La suora Jeanne degli Angeli infatti, una volta scoperto il matrimonio in segreto di Grandier con una della sue amanti, non esiterà ad accusarlo di stregoneria, mettendo così in estrema difficoltà la figura di Grandier anche agli occhi dei suoi concittadini ….
Una delle pellicole più estreme della storia del cinema, forte di una riuscita ricostruzione storica sopra le righe, non poteva esimersi da mettere in luce le allucinanti controversie e ipocrisie della chiesa cristiana dell’epoca (destinate poi a trascinarsi fino ai giorni nostri). Non solo per quanto concerne l’inquisizione, prepotentemente raffigurata in questo film, bensì per quanto concerne le sue millenarie contraddizioni, dove potere e fede contrastano da sempre pesantemente tra loro, finendo per esplodere, come in questo caso, in lussuria, peccato e distorsione ad ogni costo della verità per i propri subdoli fini (emblematica al scena con il Re che prende il girio l’inquisitore con la falsa reliquia di Gesù).
Falcidiata nel tempo da numerosi tagli, quest’opera deve essere visionata assolutamente nella versione UNCUT che sfiora le due ore, al fine di apprezzare e godere al massimo delle scene di isteria sessuale collettiva, blasfemia (le suore nude che si masturbano sulla statua di Gesù crocifisso sono un must assoluto dell’estremo) e violenza spesso inaudita. Se la figura carismatica di Grandier, interpretato magnificamente da Oliver Reed, rappresenterà al meglio quanto descritto sopra afferente la chiesa, con i suoi limiti e pregi, sarà quella peccatrice, isterica e impotente della suora ingobbita Jeanne (Vanessa Redgrave) a sconvolgere e stimolare al tempo stesso lo spettatore. Prima attraverso sogni peccaminosi e irriverenti proibiti, poi con masturbazioni selvagge impreziosite da clisteri giganti e furiose esibizioni circensi.
Grazie alla messa in scena poderosa e teatrale di torture, blasfemie, viscida sete di potere e orge incontrollabili, questa pellicola travolgente, coinvolgente e frenetica, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutto il cinema più estremo degli anni successivi, afferente possessioni demoniache, intrecci di potere politico-religioso, torture aberranti e sensuali blasfemie ecclesiastiche, in particolare con protagoniste suore perennemente vogliose e super eccitate. Un cult e capolavoro assoluto della storia del cinema!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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