L’ESORCISTA (THE EXORCIST) del 1973 di William Friedkin

‘Il demone è bugiardo, mentirà per confonderci ma … unirà alla menzogna la verità, per aggredirci’. Forse scalfito parzialmente dalla sfilza di sequel, remake pseudo ufficiali (quello turco è trashissimo) e non ufficiali (centinaia di film copia e incolla spesso della peggior specie), parodie e imitazioni balorde, THE EXORCIST di William Friedkin ha ancora oggi il fascino della paura e la forza dirompente degli esordi? Assolutamente si. Per farlo ovviamente necessita della visone integrale (comprensiva delle scene più estreme e dei dialoghi più piccanti) ed in lingua originale, oltre ad una visione più attenta degli elementi, anche drammatici, disseminati nei primi minuti e di un tacito trasporto delle avvolgenti atmosfere della primissima parte, senza cercare a tutti i costi ‘lo spavento’ che lo rese celebre all’epoca.Tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty (autore anche della sceneggiatura del film), questo film rappresentò una vera e propria rivoluzione nel genere horror dedito al sovrannaturale ed in particolare al rapporto di contrapposizione tra dio e satana, della lotta contro il male presente sulla terra sin dall’alba dei tempi e dell’impossibilità di negarne l’esistenza. Non mancano le pellicole antecedenti nelle quali furono presentati diversi elementi che troveremo anche nel film di Friedkin, come ad esempio lo spiderwalk, camminata al contrario, presente nel polacco MADRE GIOVANNA DEGLI ANGELi e nel nostrano IL DEMONIO di Brunello Rondi. A rendere unico questo film sarà la costruzione perfetta di elementi d’attesa, misteriosi e frangenti drammatici che confluiranno nell’irrazionale in maniera vigorosa, prepotente e scioccante. Dalla presentazione esoterica e dal sapore millenaria dei primi minuti, dove il sacerdote archeologo Merrin (interpretato dal grandissimo e recentemente scomparso Max von Sydow) ritrova in uno scavo iracheno un feticcio di Pazuzu, demone dell’antica babilonia, siamo sin da subito al cospetto di un male onnipresente nella terra sin dall’antichità. Dopo quel ritrovamento siamo balzati improvvisamente in un altro contesto, nella atmosfere opulente e festaiole degli USA moderni di Georgetown. Qui seguiamo inizialmente due storie parallele che finiranno per unirsi tra loro parallelamente. La prima segue Damien Karras, un prete boxer specializzato nella psichiatria che assiste impotente alla morte della madre malata e anziana. La seconda è afferente una nota attrice, Chris MacNeil, e sua figlia dodicenne Regan. Forse quando quest’ultima gioca inconsapevolmente con una tavola ‘ouija’ finirà per evocare il demone Pazuzu. Dopo una serie di inspiegabili eventi e momenti di rabbia incontrollabile da parte, ai quali i dottori non sanno dare una spiegazione razionale, le probabilità che la dodicenne Regan sia posseduta dal diavolo iniziano a farsi sempre più strada. Sarà proprio l’intervento di padre Damien prima e del successivo supporto di padre Merrin, esperto nel settore, a confermare questa agghiacciante tesi. Non resta per entrambi tentare un esorcismo e liberare Regan dal potente demonio ‘Pazuzu’ (che si presenta come il diavolo in persona) che la possiede devastandola sempre più anche fisicamente ….THE EXORCIST è un film horror praticamente perfetto. Dalla colonna sonora (forse la più iconica e influente del cinema dell’orrore), ai diversi personaggi abilmente presentati (ognuno con la propria storia costruita su sofferenze umane, esistenziali e familiari) fino agli eccessivi scatti demoniaci della posseduta Regan con virate decise anche verso l’estremo e la blasfemia religiosa (dalla celebre camminata all’indietro sopra citata alla penetrazione selvaggia della propria vagina con il crocifisso, dagli ettolitri di vomito sparati in faccia a preti e dottori fino a frangenti sovrannaturali, come la rotazione della testa di 180°, che finiranno per gettare le nuovi basi del filone horror dedicato a possessioni demoniache ed esorcismi). Se aggiungiamo a questo un linguaggio VM18 che fino ad allora aveva trovato poco spazio a film dedicati al grande pubblico, finiremo per trovarci per le mani qualcosa di forse irripetibile per gli anni a seguire. Come anticipato in precedenza, la forza oscura che si nasconde in questa pellicola risiede proprio nella prima parte, dove Friedkin (regista immenso, in grado di sfornare opere di valore spalmate su ben sei decenni differenti) non sbaglia nulla. Dal senzatetto che chiede l’elemosina a Damien (con la frase che il demone ripeterà al loro primo incontro) alla passeggiata di Chris MacNeil dei minuti iniziali accompagnata dalla poi famosa ed assai inquietante musica di Mike Oldfield, per finire alla costruzione del del personaggio enigmatico di padre Meriin, un Max von Sydow invecchiato ad hoc per l’occasione. Per questi e per tantissimi altri motivi, compresa l’importanza evidente di questa vera e propria icona dell’horror moderno (dove anche gli effetti speciali faranno scuola), THE EXORCIST è un capolavoro assoluto … senza se e senza ma. Immortale! VALUTAZIONE 5/5

links: FACEBOOK INSTAGRAM LETTERBOXD IMDb TRAILER