THE LURE (Córki dancingu) del 2015 di Agnieszka Smoczyńska

Il primo lungometraggio della regista polacca Agnieszka Smoczyńska, ispirato alla celebre fiaba di Hans Christian Andersen, è senza dubbio uno dei lavori più originali, accattivanti e brillanti degli ultimi anni. Un horror musical dal sapore pop e chic senza limiti, in grado di spaziare con disarmante abilità dal gotico all’estremo, dalla favola nera al weird impazzito, dall’erotismo al romanticismo, rimanendo fedele all’immaginario collettivo sulle creature metà donne e metà pesce, oltre a svelare sorprendenti novità sulla loro natura … sessuale!
Anni, 80, Polonia. Sulla riva di una spiaggia, affacciata sul mare Baltico, una rock band sta facendo festa. Senza volerlo attirano l’attenzione di due giovani sirene. La band, composta da tre elementi e capeggiata dalla cantante Krysia, decide di portarle nel nightclub dove lavorano, proponendo al loro boss di utilizzarle negli spettacoli serali. Le giovani sirene (telepatiche tra loro, che si trasformano ogni volta che entrano in contatto con l’acqua oltre ad essere dotate di una voce incantevole), si presentano come Silver e Golden e finiranno per diventare a breve le due stelle del locale. Quest’ultima finirà per innamorarsi del bassista della band, scatenando così una reazione a catena pericolosa per lei, in quanto figlia di un incantesimo letale senza tempo qualora l’amore, associato al loro istinti famelico, prenda il sopravvento …
Un favola moderna e multicolore che attinge a piene mani dal cinema che predilige mettere sotto la lente d’ingrandimento il diverso, dal celebre FREAKS al drammatico THE ELEPHANT MAN, senza mai perdere la bussola (rappresentata dalla succitata favola danese) ma senza rinunciare a virate decise su territori squallidi, estremi e tipici del pianeta horror, con quantità decise di gore e splatter. Insinuate nelle storia principale non mancheranno gelosie, invidie, colpi di scena e anche un ritmo spesso frenetico e ubriacante, con sottofondo musicale assai vario e cantato da parte delle due sirene (belle quanto bravi e letali) e non solo sempre in polacco, senza tralasciare una costante patina luccicante piena di energia libera da catene tipica anni ’80. In questo caso, quegli anni appariranno ancora più alternativi e dinamici.
Sotto la superficie, dell’acqua e non solo, troviamo un mondo immaginario sotterraneo popolato da tritoni e streghe (lesbiche) che, vivendo sulla superficie, finiranno per fare capolino in questa favola nera e romantica per nulla intenzionata ad un banale lieto fine disneyano.
Tra canzoni rigorosamente in polacco e atmosfere gotiche ma modernissime, accentuate perennemente da cromature multicolore, la storia principale a tratti appare secondaria, in quanto il fascino dell’atmosfera che avvolge la pellicola, afferente le due giovani sirene e delle loro bellissime code marine, finisce per dominare su tutto il resto. Un film, forse non perfetto a prima vista nel legare assieme la moltitudine di elementi e personaggi presentati, che finisce però per ammaliare e catturare sempre l’attenzione dello spettatore, anche grazie a piccoli e strabilianti dettagli (esempio un’operazione chirurgica non sense), proprio come solo il canto di una sirena riuscirebbe a fare. Filmone stupendo! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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