THE NIGHTMARE (2015) di Rodney Ascher

Accattivante, inquietante e pittoresco documentario, in salsa horror, dedicato alla famigerata ‘paralisi del sonno’. Se ti è capitato improvvisamente di svegliarti (o sembrare di farlo) ma restare immobile e paralizzato, con la sensazione di una minacciosa presenza estranea che incombe su di te, allora l’hai subita, provata e mai dimenticata. Se qualcuno si aspetta un’opera noiosa e puramente scientifica, con erudite risposte alle sue allucinanti paralisi improvvise mentre si trova a letto, allora è completamente fuori strada. Il regista, reduce più volte a suo dire di questo attacchi improvvisi, intervista otto persone diverse, ricostruendone con attori e atmosfere dell’orrore distorte e offuscate, in animazione e CGI (grezze ma terrificanti), le loro disavventure passate e presenti della patologia sopra citata.
Se in apparenza alcune ricostruzioni appaiono superficiali ed infantili da parte del regista e del suo staff, l’angoscia e la paura padroneggiano alla grande, in quanto sono sempre focalizzate sui momenti di terrore vissuti dagli intervistati.
Filo conduttore delle diverse storie, narrate in contemporanea, è questa presenza oscura che risale all’alba dei tempi e che ha ispirato racconti, romanzi, leggende, dipinti (celebre quello di Johann Heinrich Füssli realizzato nel 1781 e mostrato anche nel documentario) e ovviamente il cinema. La pellicola più celebre, ovviamente citata nel documentario (ma non è sola), è l’opera più celebre di Wes Craven, ‘Nightmare – Dal profondo della notte’. La figura chiave, nota con molteplici nomi a seconda della latitudine e storia terrestre, è stata fonte d’ispirazione per il celebre personaggio di Freddy Krueger. Un’ombra inquietante, con le mani simili ai rami di un albero e munito di cappello, rappresenta la figura dominante e più pericolosa per gli intervistati. La forza del documentario è sicuramente la rappresentazione bizzarra con effetti CGI che ricordano non poco le opere psichedeliche e lisergiche di Jimmy ScreamerClauz, a dimostrazione che gli incubi generati dalle menti di migliaia di persone diverse finiscono per avere delle inquietanti similitudini nella forma e nella sostanza.
Naturalmente il documentario di Rodney Ascher, scegliendo una strada dalle forti caratteristiche similari ad un film horror anni ’90, rischia a volte di scivolare nel trash e nel ridicolo (le scene con gli alieni sono le più scadenti tra quelle mostrate, anche se divertenti), ma grazie alle interviste, aneddoti e racconti originali degli intervistati si risolleva sempre, punzecchiando continuamente la nostra curiosità ed attirando la nostra attenzione in maniera accattivante. Documentario imperdibile, se avete provato almeno una volta l’inquietante disavventura sopra citata (o almeno qualcosa di similare), stimolante, se amate le opere documentaristiche singolari ed originali, ed infine affascinante se amate il cinema horror più avvezzo alla paura dell’ignoto. Più che consigliato! VALUTAZIONE 8/10

 

H.E.