THE NORTHMAN (2022) di Robert Eggers

“Io sono la sua vendetta”
Quanto sia rivoluzionario e innovativo Robert Eggers nel cinema attuale sarà la storia a dimostrarlo. Il desiderio di osare nel rimescolare le carte in tavola, per quanto concerne leggende e superstizioni afferenti streghe e sirene, Eggers lo ha ampiamente realizzato con le sue due opere prime, THE VVITCH e THE LIGHTHOUSE, entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo più avvezzo all’horror e fantasy estremo, segnando un confine nuovo anche per le nuove leve. Il desiderio di questo regista di pensare in grande trova ampio spazio nel suo nuovo attesissimo film, THE NORTHMAN, un vero e proprio kolossal, per attori di peso, sceneggiatura (co- scritta con lo scrittore islandese Sjón), budget e ambizioni cinematografiche, che non tradisce le radici del regista, nonostante alcuni inevitabili e perdonabili compromessi per dare vita ad un opera destinata al grande pubblico.
La storia iniziale si rifà ad un classico della storia letteraria e culturale europea, divenuta celebre grazie alla tragedia di William Shakespeare, ovvero quella che narra la vendetta di Amleto, principe che deve vendicare la morte del padre, ucciso per mano dello zio, il quale ha sposato poi la madre dello stesso. Ambientato sul finire dell’800 nelle terre scandinave affacciate sull’oceano atlantico, il film sembra non avere tempo per analisi, spiegazioni e controverse storie fantastiche, partendo veloce sin dai primi minuti, introducendo senza sosta i tantissimi personaggi protagonisti, primari e secondari, affiancandone sin da subito storie e leggende norrene, come Odino e il mondo divino del Valhalla. Visioni ultraterrene, a volte oniriche a volte sinistramente ironiche, accompagneranno fino alla fine l’Amleth adulto, desideroso di vendetta grazie ad una promessa costantemente presente nella sua mente sin dalla fuga dal regno del padre deposto: ‘ti vendicherò padre, ti salverò madre, ti ucciderò Fjölnir’. Da bambino fragile a guerriero assetato di sangue umano il passo è breve. Divenuto pronto, Amleth alla prima occasione troverà infatti il modo di tornare e vendicarsi, grazie anche ad aiuti terreni ed ultraterreni ….
THE NORTHMAN si discosta non poco dai precedenti film di Eggers, per ritmo e velocità degli eventi ancor prima della moltitudine di personaggi presenti, dove il filo comune con entrambi rimane quel desiderio di rimescolare, come anticipato sopra, le carte della storie e leggende passate. Nonostante non manchino i continui passaggi simil sovrannaturali, grazie alla veggente interpretata da Björk o dal matto interpretato dal sempre ispirato Willem Dafoe e dal suo ‘erede’, per citare i più iconici, la storia predilige rimanere ancorata all’avventura più classica, con lampi di guerriglia e azioni feroci, dove la fisicità vichinga del protagonista Amleth, Alexander Skarsgård, troverà sfogo alla sua rabbia vendicatrice.
Ambientazioni dure, crude e spesso volutamente semplici, come il villaggio dove si svolgono gli eventi finali, si abbracciano perfettamente alla forza estetica dei vari protagonisti, perfettamente amplificati da una colonna sonora, opera di Robin Carolan & Sebastian Gainsborough, di matrice norrena con rimandi addirittura agli ‘spaghetti western’ (almeno un paio sembrano sfornate dal compianto Ennio Morricone) ed ai grandi classici del cinema Peplum, con un incrocio perfetto di vendetta solitaria ed epicità ritrovata.
Per chi ama la violenza sanguinaria nei film deve però aspettare la seconda parte, dove finalmente si scivola nell’horror più estremo, dove alcuni frame lasceranno piacevolmente stupiti gli spettatori più avvezzi al gore ed allo splatter (una delle scene madri che richiama, forse solo una volta, la religione cristiana che ha ‘come Dio un cadavere inchiodato ad un albero’ merita assai). Altro punto di forza sono le figure femminili, due in particolare. La madre di Amleth, una Nikole Kidman perfetta e diabolica quanto imprevedibile, e la maga ‘slava’ Anya Taylor-Joy, senza veli e peli sulla lingua. Quanto siano determinanti per il destino di Amleth lo dimostrerà il suo cambiamento nel finale, nonostante la non rinuncia alla tanto agognata vendetta continui a segnare il suo destino.
In conclusione per valutare THE NORTHAM a fine visione, ci sono due strade, quella del bicchiere mezzo pieno e quello dello stesso mezzo vuoto. La prima è di chi apprezza il film non cercando una copia dei suoi due primi film precedenti, la seconda di chi aspettava di vivere sensazioni lugubri come in THE VVITCH o surreali come in THE LIGHTHOUSE. In questo caso scegliamo la prima, convinti che THE NORTHMAN diverrà nel tempo un film sempre più apprezzato e destinato a influenzare non poco le nuove generazioni di registi, amanti del passato ma desiderosi di trovare per le vecchie leggende nuove strade e versioni narrative! Conquista il tuo destino …. vale per Amleth quanto e forse più per Eggers!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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