THE OTHER LAMB (2020) di Małgorzata Szumowska

‘In un gregge può esistere un solo montone’
La regista polacca Małgorzata Szumowska continua a navigare, anche se in maniera differente, su acque cinematografiche legate alla fede, ai culti e superstizioni pericolose. Dopo l’eccentrico e drammatico MUG, siamo immersi in un horror psicologico avvolto in atmosfere e rappresentazioni estetiche pesantemente influenzate dalle recenti (ma già di culto) pellicole THE VVITCH e MIDSOMMAR, scegliendo nei panni del cattivo un personaggio a metà strada tra Gesù e Charlie Manson.
Controparte del santone di turno una figura angelica, una ragazza che scopriremo solo nel finale se sarà quell’agnello citato nel titolo e destinato, come la sana tradizione cristiana vuole, al sacrificio per la redenzione del gregge.
Selah è una ragazza nata in una piccola comunità lontana dal mondo civilizzato nota semplicemente come ‘gregge’, composta da sole donne, ragazze e bambine, tranne la loro guida, il pastore. Tutte le componenti femminili del gregge sono divise in tre gruppi: quelle vestite di colore rosso sono le moglie, quelle di colore azzurro sono le figlie mentre quelle esiliate e sfregiate nel corpo sono quelle impure. Selah soffre costantemente di visioni future scaturite da un’esperienza scocciante e ultraterrena, avvenuta durante un parto degli agnellini al pascolo, che instillerà nella sua mente il dubbio sulla validità degli insegnamenti del pastore al gregge e sulla oscura morte della madre …….
Visivamente magnetico, THE OTHER LAMB è un film realizzato in maniera spettacolare, pur nella sua semplicità di ambientazioni selvagge e naturali, dove gli agnelli ‘scuoiati, le stanze di fili di lana create tra gli alberi e le succitate visioni di Selah finiranno per lasciare senza fiato, ammaliando gli appassionati di questo sotto genere horror che vira sul folklore mescolando spesso cristianesimo e paganesimo. Appare sin da subito quanto sia meschina la figura del pastore e della sua forza mentale nei confronti del gregge femminile (solo lui può ‘battezzarle’ e raccontargli delle ‘storie’. Come risulta evidente l’incrocio incestuoso alla base dello stesso, sarà ancora più meschino, il buon pastore, quando il gregge è costretto a migrare (causa polizia) dal bosco per cercare l’eden altrove. Come spesso accade per ogni setta o culto improvvisato, la resa dei conti prima o poi appare inevitabile. La regista infatti rubacchia qua e là da storie tragiche realmente accadute. Dal già nominato Charles Manson al famigerato ‘Tempio del popolo’ di James Warren Jones. Un mix che non promette nulla di buono, impreziosito da flashback e visioni estreme della giovane protagonista, oggetto inevitabile dei desideri del suo improbabile messia.
THE OTHER LAMB è un film ricchissimo di fascino e mistero, che soffre forse di virtuosismi tecnici eccessivi e di una sceneggiatura che butta troppa carne al fuoco, mescolando paganesimo e cristianesimo continuamente. Il finale liberatorio merita, ripagando alcuni, forse troppi , momenti ripetitivi nel corso della pellicola. Come per MUG, alla fine manca qualcosa per poter diventare un film destinato a lasciare un segno indelebile nel cinema horror. Tuttavia la visione non deluderà gli amanti del genere sopra citato, sempre ricco di mistero, tensione e … sacrifici umani! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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