THE SEVEN FIVE (2014) di Tiller Russell

New York fine anni ’80. Un flusso senza fine di soldi sporchi del traffico di cocaina, crack ed eroina finirà per alzare il livello di criminalità a livelli allucinanti e senza precedenti, con il picco massimo di omicidi, la cifra da brividi di 2.245, raggiunto nel 1990 solo nella grande mela. Nel cuore di Brooklyn, in prima linea contro le gang del traffico illecito di stupefacenti, troviamo il 75 °distretto di polizia, costretto ad affrontare quotidianamente una guerriglia urbana dove la morte aleggia sempre nell’aria.
Tra le nuove reclute della metà degli anni ’80 nel distretto sopra citato troviamo Michael F. Dowd, un giovane volenteroso di belle speranze. Dopo un periodo di ambientamento ed un’ottima condotta e dedizione alla causa, la vera natura di Michael finirà per emergere, scivolando in un mondo sporco di corruzione (e moltissimo altro) che lo porterà agli arresti nel 1992. L’inizio di questo straordinario documentario è proprio il filmato originale del processo a Michael nel 1992, con un’agghiacciante dichiarazione di colpevolezza, dove ammette di aver trafficato stupefacenti, sequestrato persone, rubato, abusato dei suoi poteri di poliziotto e di essere affiliato alla più potente gang portoricana di Brooklyn, finendo così per diventare un vero e proprio gangster temuto da tutti, colleghi compresi. Il resto del documentario parte dagli albori del suo reclutamento nella polizia ed in particolare nel 75° distretto, già oggetto prima di lui di indagine degli affari interni di poliziotti corrotti, ma non ai livelli esagerati raggiunti da Michael, dal suo primo collega di avventura al boss portoricano Diaz, al quale Michael garantiva ‘protezione’ e distruzione dei suoi concorrenti. Il racconto alterna interviste odierne dei protagonisti di quegli anni, alternando immagini e frame originali, costruendo una ragnatela di eventi, incontri e scontri magnetico, maledettamente accattivante ed inevitabilmente affascinante, nonostante i racconti agghiaccianti delle malefatte di Michael. La sentenza finale e le conseguenze della vita al limite di Michael saranno divulgate nella parte finale, la quale garantirà più di un colpo di scena.
Una storia elettrizzante, dal ritmo serrato ed incredibilmente coinvolgente, che riporta alla memoria in un colpo solo SERPICO, THE SHIELD, HYENA, QUEI BRAVI RAGAZZI e tantissimi crime e mafia movies del secolo scorso, frullati in un unico contenitore vero ed assolutamente reale dal primo all’ultimo secondo, dove etica e moralità finiranno per sbriciolarsi fino a scomparire completamente. Fantastico nel far respirare l’atmosfera della giungla newyorkese malfamata di fine anni ’80 come mai prima di allora. Un grandissimo documentario che non lesina colpi bassi, aneddoti allucinanti (il tentato sequestro, la sua cattura e alcune rapine improvvisate sono da pelle d’oca) interviste shock ed immagini estreme.
Un ritratto unico ed impressionante sulla vita malsana, ed affamata di potere e denaro, di un poliziotto corrotto che ha varcato un confine sporco e senza possibilità di redenzione! Docu-crime F-A-V-O-L-O-S-O!! VALUTAZIONE 9,5/10

 

H.E.