THE SPINE OF NIGHT (2021) di Philip Gelatt & Morgan Galen King

Questo nuovo lungometraggio, realizzato con la tecnica ‘rotoscope’ , è un corposo mix di ultraviolenza, fantasy, horror e cyberpunk, non privo di illuminanti metafore sulla nostra epoca moderna. Ambientato in un ipotetico mondo medioevale imprecisato, il film prende spunto da un precedente corto di uno dei due registi, EXORDIUM del 2013, aprendo orizzonti narrativi decisamente più ampi e presentando diversi personaggi, i quali appaiono come simpatiche fotocopie di personaggi noti al grande pubblico di opere di varia natura, come IL NOME DELLA ROSA e IL SIGNORE DEGLI ANELLI. Todz , una sciamana che guida una tribù della palude, è in viaggio verso le montagne innevate alla ricerca di un misterioso guardiano del sacro ‘bloom’. Una volta trovato la stessa racconterà le vicissitudine tragiche l’hanno portata così lontana da casa e le tragiche vicende vissute dagli uomini in epoca recente, con furiose battaglie da parte di stregoni e re per possedere il sacro fiore blu ‘bloom’, misterioso potere secolare tramandato dagli dei ed in grado di trascinare, se usato in maniera errata, l’umanità intera nell’oblio eterno …. Ispirato esteticamente alle opere di Ralph Bakshi e Frank Frazetta, il film abbraccia non poco le pellicole nipponiche d’animazione più estreme, in quanto gore, splatter e nudità abbonderanno, creando frangenti e situazioni visivamente spettacolari. Non sempre però alla pari della trama, eccessivamente confusa nella prima parte, dove si fatica a seguire la storyline principale. Pe fortuna nella seconda tutto si allinea e anche i numerosi personaggi presentati troveranno un senso logico legato al prologo iniziale. Pezzi forti però saranno gli scontri estremi, caratterizzati da ettolitri di sangue e ultra violenza, figli sempre di una sete di potere e avidità umana e ultraterrena destinata quasi sempre all’autodistruzione. THE SPINE OF NIGHT, forte anche di nomi celebri nel doppiaggio (Richard E. Grant e la mitica Lucy ‘Xena’ Lawless su tutti), appare come un riuscito lavoro di riportare in alto gli albori fantasy del cinema, non solo d’animazione’, degli anni ’80, amalgamate sapientemente a generi, come l’horror e l’estremo, più affini ai due giovani autori. Un piccolo gioiello d’animazione assai godibile e imperdibile per tutti gli appassionati dei generi sopra citati! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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