THE TALE (2018) di Jennifer Fox

 

Dramma autobiografico che prende ispirazione dal diario della regista Jennifer Fox. Una storia non lineare che alterna passato e presente, ricordi limpidi ad altri alterati nel tempo, sofferenza inconscia e desiderio di liberarsi di un macigno che logora l’anima. Tema trattato l’abuso subito da Jennifer all’età di tredici anni da parte del suo ex allenatore di atletica (all’epoca quarantenne), mostrato attraverso un percorso tortuoso, nebuloso ed ermetico, riaffiorato in maniera prepotente proprio a causa del succitato diario.
Un’opera non facile e similare per certi versi ad un documentario d’inchiesta, dove il recupero della memoria porterà ancora una volta a capire il proprio presente e le scelte che hanno portato a diventare quello che siamo. In questo caso la regista Jennifer Fox non esista a mettersi a nudo mostrando un mondo sporco e deleterio, soprattutto per gli anni a venire, del suo oscuro passato.
Ad interpretare Jennifer Fox da adulta abbiamo Laura Dern, eccezionale nel trasmettere tutta la sofferenza interiore e di contrasto la caparbietà nel volere a tutti a costi scacciare la nebbia che avvolge il suo passato. Se la regia risente di un montaggio macchinoso e dal taglio televisivo, è proprio la Dern a coinvolgerci e mostrare, attraverso lo sguardo ed i movimenti del suo corpo, un male estremo che la pervade e destinato a condizionarne inevitabilmente il presente. Non meno interessante l’interpretazione della giovane Jennifer Fox, l’attrice Isabelle Nélisse, capace di trasportarci nelle visioni confuse di una tredicenne acerba e facilmente influenzabile.
Nei panni del mostro dai modi gentili (da vecchio) troviamo l’ultima interpretazione di John Heard, venuto a mancare a proprio a fine riprese. Epico l’incontro/scontro del finale, chiusura estrema per un film doloroso ma necessario per la regista Jennifer Fox. Tecnicamente non impeccabile e spesso poco accattivante per quanto concerne la fotografia e le location. Di contraltare questa pellicola è destinata a diventare una delle migliori per quanto concerne il tema degli abusi su minori e la pedofilia, proprio perché fornisce una visione parallela tra ricordi dopo trent’anni ed il suo diario all’epoca degli eventi tragici che ne hanno segnato la vita in maniera indelebile. Un ritratto inquietante del passato della regista vissuto sulla propria pelle. Pellicola fondamentale! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.