THE TRIBE (Плем’я) del 2014 di Myroslav Slaboshpytskyi

Attingendo a piene mani (ma con rara intelligenza cinematografica) da generi diversissimi tra loro come musical e dramma muto del secolo scorso, l’ucraino Myroslav Slaboshpytskyi, dopo una serie di corti interessanti e socialmente impegnati cortometraggi, sforna al suo primo lungometraggi uno dei film più originali del nuovo millennio. Un’opera sperimentale priva di dialoghi e sottotitoli, ricca di suoni e rumori spesso stridenti, come anticipato nei titoli di testa, dove i protagonisti primari e secondari utilizzeranno solo e sempre il linguaggio dei segni per comunicare e interagire tra loro.
Ucraina. Il sedicenne Sergey si trasferisce in un istituto per ragazzi sordomuti. In questo pseudo collegio spadroneggia un gruppo di ragazzini violenti e prevaricatori. Dopo le prime difficoltà Sergey riesce a guadagnarsi la loro fiducia, entrando così negli affari illeciti del gruppo, tra i quali spiccano prostituzione, violenza, pestaggi e rapine. Quando però Sergey finirà per innamorarsi di una delle ragazze dedite alla prostituzione, le cose si complicheranno vertiginosamente, amplificando a dismisura le crepe all’interno della ‘tribù’ ……
Se inizialmente siamo confusi da un contesto apparentemente incomprensibile e confuso, non ci vuole molto per catapultarci in questo micro cosmo lontano e criptico agli occhi della maggioranza, il quale che finirà per diventare uno specchio triste e malsano delle debolezze e virtù delle società attuale, non solo ucraina. Esistono micro piramidi sociali e contesti umani dove vige la legge del più forte. Corruzione, occultamenti, prevaricazioni e ogni bassezza possibile dell’essere umano entreranno di prepotenza di in questo contesto pseudo educativo, alla pari del desiderio inconscio di ognuno di noi di far parte di una tribù e di un gruppo elitario. Saranno gli attori non professionisti (realmente sordomuti) ad immergerci con forza, violenza e una macabra ironia perversa, in questo contesto deleterio invisibile a chi dovrebbe e potrebbe vedere, overro ‘gli altri’, in questo caso gli adulti, rappresentati come meglio non si poteva da insegnanti, rappresentanti dell’istituto e clienti avidi delle belle ragazze sordomute dedite alla prostituzione. Un mondo silenzioso solo in apparenza intriso di pessimismo, dove persino l’amore è destinato a soccombere, mentre l’unica speranza di svoltare diventa un luogo lontano simile al paradiso (in questo caso la nostra Italia), destinato senza dubbio a tramutarsi nell’ennesimo percorso a ostacoli per chi riuscirà ad arrivarci. Tra sesso senza veli, bullismo e prove fisico emotive di rara durezza (tra aborti e ragazzi deceduti accidentalmente), seguiamo le faticose prove di sopravvivenza di questo gruppo di ragazzi e ragazze sordomuti, incapaci di parlare ma bravissimi a tirare fuori il peggio della natura umana, per colpa soprattutto degli adulti ‘non vedenti’ quando gli fa più comodo, bravi a succhiare l’anima dei più giovani per salvare la propria misera esistenza. Notevole! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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